Lanciata a Bellinzona la campagna di sensibilizzazione per i detentori di cani volta alla promozione di una migliore convivenza e alla cura del territorio
«Bellinzona oggi conta oltre 3’800 cani», ovvero uno ogni 12 abitanti. Una cifra resa nota dal sindaco Mario Branda in occasione dell’odierna presentazione della campagna di sensibilizzazione rivolta ai detentori di cani intitolata ‘Se non raccogli, ti vedo!’. La convivenza tra la popolazione e i migliori amici dell’uomo non è infatti sempre scontata, e genera a volte fastidi, disturbi o preoccupazioni. «La polizia riceve circa cento segnalazioni all’anno, che possono riguardare cani lasciati liberi, deiezioni non raccolte o altro», ha precisato da parte sua Andrea Cremonini, vicecomandante e responsabile del servizio esterno della Polcom. All’incontro con la stampa era presente anche il terrier Artù, fiero volto della campagna. Un messaggero voluto dal Municipio per promuovere lo stare insieme civilmente, la cura degli spazi pubblici, il rispetto per il verde urbano, la cortesia sulle strade e, non da ultimo, l’attenzione che si porta verso gli altri.
La conferenza stampa si è svolta questa mattina, 27 marzo, sotto un cielo limpido e senza nuvole, accanto alla passerella ciclopedonale Torretta di Bellinzona e nel cuore della golena, un’area simbolica e centrale per le passeggiate con il cane nel Bellinzonese. Accompagnato dalla sua padrona, Artù ha raggiunto la golena rigorosamente al guinzaglio, come vuole la prima regola guida della campagna. I cani infatti andrebbero tenuti sempre “al guinzaglio nei luoghi pubblici e nelle zone condominiali”. È possibile lasciarli liberi ma “solo nelle apposite aree di svago (Dog Park)”, viene indicato sulle affissioni della campagna di sensibilizzazione comparse negli scorsi giorni in vari punti di Bellinzona. Su queste ultime, si possono leggere in totale cinque regole guida per i detentori di cani che il Comune vuole promuovere per una migliore convivenza civile nel rispetto di tutti. La seconda raccomandazione riguarda il tema delle distanze: “Evita che il cane possa entrare in contatto con altri cani e avventori nei luoghi pubblici ristretti, come ristoranti e negozi. Ricordati soprattutto di chi ha paura dei cani”. Il terzo tema, forse il più sensibile, ha dato il nome alla campagna e tratta delle temute deiezioni canine che non sempre vengono raccolte dai padroni, generando giustamente disdegno nelle persone che ci passeranno più tardi accanto, o, peggio ancora, sopra. Per questo motivo, il Comune invita a raccogliere sempre le feci dei cani “con gli appositi sacchetti, che vanno poi chiusi e gettati nei cestini previsti a tale scopo”. Un accento è quindi messo sul fatto che, purtroppo, alcuni proprietari di cani abbandonano i sacchetti, nocivi per l’ambiente, in giro. La raccomandazione numero 4 si appoggia all’articolo 2 (capoverso d) della Legge cantonale sull’ordine pubblico, che prevede una multa per chi sporca il suolo o i beni pubblici. Invita quindi i cittadini a rispettare le proprietà e il decoro cittadino: “Se non hai alternative alle passeggiate nelle zone urbane, munisciti di una bottiglietta d’acqua per ripulire le tracce di urina”. Così facendo, si potranno mantenere puliti marciapiedi, cancelli, muri e monumenti. Infine, tramite il simpatico musetto del cane Artù, si vuole ricordare ai padroni che i cani sono soliti abbaiare e che alcuni sono eccessivamente rumorosi anche se non sempre ce ne si rende conto. Malgrado i cani amino stare all'aperto, è bene accertarsi che il proprio cane “non abbai tutto il tempo”, soprattutto quando lo si lascia in giardino da solo. Infatti, “nelle ore di riposo è comunque saggio e rispettoso tenerlo in casa”.
Branda ha così sottolineato come la tematica sia oggi più sentita che mai, ricordando che, oltre alla popolazione, sono aumentati anche i cani: «Rispetto a sette anni fa oggi se ne contano circa 300-400 in più, per un totale di oltre 3’800». Cremonini ha poi precisato che «ogni anno ci sono all’incirca una trentina di procedure amministrative intraprese con il Municipio» per problematiche legate ai cani, e che «controlli vengono fatti regolarmente». Di queste procedure, «la maggior parte finisce con un ammonimento. Ma se il proprietario del cane è recidivo, si procederà con una multa». La Polcom interviene «in base alla legge sull’ordine pubblico, ma non è sempre facile definire in cosa consiste un ‘disturbo’ provocato da cani», ha rivelato il vicecomandante. «Ad esempio, il fastidio provocato dall’abbaio durante le ore diurne è soggettivo e varia da persona a persona. Non esiste una regola precisa che definisca dopo quanti abbai si possa considerare un ‘disturbo’ effettivo». Per questo motivo è quindi importante sensibilizzare la popolazione, mettendo l’accento sulla responsabilità individuale di ognuno per una convivenza armoniosa e civile.