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Le famiglie di Bellinzona chiedono tariffe e servizi uniformi

Mense ed extrascolastico, ampia partecipazione al sondaggio promosso dalle assemblee genitori delle sei zone: emerge l’esigenza di rivedere l’offerta

(Depositphotos)
13 maggio 2025
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Quali sono le esigenze, i desideri e le attese delle famiglie bellinzonesi con figli in età scolastica? Un sondaggio lanciato lo scorso febbraio ha permesso di raccogliere dati utili per delineare un quadro della situazione attuale. L’adesione è stata buona: hanno partecipato ben 1’016 famiglie per un totale di 1’486 bambini che frequentano la Scuola dell’infanzia e le elementari. L’indagine, composta da una ventina di domande, è stata condotta dalle Assemblee genitori delle sei zone della città, con l’obiettivo di raccogliere informazioni sull’utilizzo dei servizi attivi nel Comune e le necessità in tema di conciliabilità famiglia-lavoro. Cosa è emerso? Laura Pfahler Tommasini, vicepresidente dell’Assemblea genitori della zona Verde e presidente dell’associazione Assemblea genitori Istituto scolastico comunale Giubiasco-Palasio (Agisco), esprime innanzitutto soddisfazione per l’ampia adesione al sondaggio, grazie alla divulgazione tramite le direzioni scolastiche. Entrando nel vivo dell’indagine «emergono aspetti da migliorare riguardo ai doposcuola, che iniziando in novembre risultano un po’ tardivi per le famiglie. Da ciò si delinea il più ampio tema della necessità di accudimento, che è molto sentito».

‘Presa a carico più accessibile a tutti’

«È emerso infatti il bisogno di una presa a carico dei figli più accessibile a tutti, nel doposcuola e in pausa pranzo», fa presente. Quindi facendo capo a servizi extrascolastici, in questo ambito però vi sono tariffe ritenute troppo alte per alcune famiglie. Nei quartieri periferici invece – ci viene spiegato – viene sottolineata un’altra criticità: «Non c’è un trasporto organizzato che permetta di poter frequentare un servizio extrascolastico, sul mezzogiorno o doposcuola, offerto in un altro quartiere. Sono quindi le famiglie a doversene occupare». Gli extrascolastici non sono infatti presenti in tutti i quartieri «e in più alcune famiglie riferiscono di aver riscontrato difficoltà ad accedervi poiché i posti sono limitati o a causa dei costi». Da qui l’auspicio affinché si uniformi il servizio di conciliabilità lavoro-custodia: «Il Municipio è al corrente della situazione e cercherà di parificare le tariffe rendendo così l’offerta più accessibile», osserva la nostra interlocutrice.

A tal proposito, un mese fa il capodicastero Educazione, cultura, giovani e socialità, Renato Bison, in un’intervista rilasciata al nostro giornale su questo tema aveva evidenziato la volontà di implementare centri extrascolastici “con tariffe uniformate su tutto il territorio cittadino presenti nei principali quartieri bellinzonesi e strutturati in modo da assicurare accessibilità e orari flessibili e il più possibile omogenei”. Ancora indicative le tempistiche, ma l’obiettivo è che il nuovo modello organizzativo sia operativo dall’inizio del prossimo anno. Sempre in questo ambito la Città vuole favorire una transizione armoniosa verso “una struttura centrale più coordinata, trasparente e uniforme. Per arrivare a offrire a Bellinzona e nei principali quartieri un servizio extrascolastico erogato da una sola struttura”. L’iter prevede comunque un percorso a tappe che permetterà alle diverse strutture esistenti di competenza comunale di confluire in modo progressivo e ordinato nel nuovo modello.

Novità doposcuola

Possibilità di partecipare a corsi in altre sedi

L’offerta dei doposcuola comunali si è ridotta negli anni in modo significativo e vi sono molte differenze tra le proposte nelle diverse zone e sedi scolastiche. «Si è purtroppo assistito a una riduzione sia dei contributi comunali, sia del numero di animatori impiegati, compromettendo così la qualità e la disponibilità del servizio». Dato che attualmente gli allievi hanno accesso soltanto ai corsi proposti nella sede scolastica che frequentano, «abbiamo chiesto ai servizi preposti di renderli aperti anche ad allievi di altre sedi.

Dal sondaggio è infatti emersa la volontà dei genitori di iscrivere i figli a corsi proposti altrove, occupandosi privatamente del trasporto. Questo per permettere loro di avere più scelta: taluni animatori propongono infatti attività interessanti, ma per varie ragioni si mettono a disposizione solo in determinate sedi». Sono in corso valutazioni per apportare un cambiamento e da settembre gli allievi potrebbero avere accesso all’offerta proposta in tutte le zone cittadine. È stato inoltre rilevato un costante aumento della domanda di posti nelle mense scolastiche, nonché differenze nei costi applicati tra le varie zone. Da qui è nata la richiesta, da parte delle assemblee dei gruppi genitori, di uniformare i servizi e le tariffe a Bellinzona e nei quartieri, per garantire pari opportunità a tutte le famiglie.

Le Assemblee genitori delle sei zone hanno nel frattempo esposto al capodicastero Bison i dati raccolti grazie al sondaggio. «Abbiamo condiviso le informazioni e abbiamo riscontrato interesse, ascolto e buona collaborazione. Ci siamo soffermati soprattutto sul tema del doposcuola, delle mense e dei centri extrascolastici. Ora si stanno elaborando delle soluzioni affinché le prestazioni vengano adeguate rendendole accessibili a tutti i quartieri di Bellinzona», osserva Pfahler Tommasini.

‘Interlocutore riconosciuto dalle autorità’

Nel febbraio 2024 le Associazioni dei genitori delle sei zone hanno costituito un gruppo di lavoro con l’obiettivo di condividere esperienze, affrontare tematiche comuni e rispondere alle necessità emergenti nei diversi quartieri. Tra le priorità emerse figura la volontà di diventare un interlocutore riconosciuto dalle autorità comunali, per collaborare su temi quali la conciliabilità lavoro-famiglia. Nel corso dell’anno scolastico, le associazioni dei gruppi genitori hanno incontrato più volte i rappresentanti del Comune per proporre temi di lavoro e imbastire soluzioni condivise. «Sul fronte dei servizi di custodia, il Comune ha dimostrato apertura a un ripensamento dell’intero sistema extrascolastico, accogliendo le richieste delle associazioni dei gruppi genitori per una maggiore accessibilità, disponibilità di posti ed equità nei prezzi».

Scuola dell’infanzia

Anno facoltativo ‘critico’, conciliabilità difficile

Un altro tema sentito, affrontato dal gruppo di lavoro, riguarda l’anno facoltativo alla Scuola dell’infanzia, ritenuto particolarmente critico per la conciliabilità tra famiglia e lavoro. Il gruppo di lavoro ha sottolineato la necessità di una riflessione approfondita su questo periodo delicato, chiedendo un inserimento più rapido dei bambini, soprattutto per quelle famiglie che ne fanno richiesta. «Dati alla mano, nel mese di febbraio molti bambini dell’anno facoltativo non erano ancora stati inseriti a tempo pieno».