Dopo anni di ricerca, animazione itinerante e soluzioni provvisorie è stata inaugurata la nuova sede a Roveredo. Le attività riprendono dopo il 15 agosto
Rimasti senza sede tre anni fa, non si sono mai persi d’animo. Mossi dalla voglia di stare insieme e con spirito di adattamento, per un periodo avevano proseguito le attività nella forma itinerante, approfittando di alcune strutture che saltuariamente venivano messe a disposizione e per alcuni mesi pure in un tendone; l’affezione dei frequentatori del Centro giovani del Moesano non si è mai spenta, anzi. E proprio negli scorsi giorni hanno potuto finalmente inaugurare ufficialmente la sede definitiva. La nuova casa si è presentata al pubblico aprendo le porte in via alla Cioldina 47 a Roveredo, nei pressi del campo di calcio, dove ha sede anche la sezione scout del Moesano.
«Siamo davvero contenti di questa soluzione, per noi è molto positivo avere un punto di incontro fisso e destinato a durare nel tempo», spiega raggiunto dalla ‘Regione’ Dieter Suter, presidente dell’Associazione centro giovani del Moesano. Guidati dall’animatrice Letizia Li Bassi assunta nel 2021 dal comitato, i ragazzi hanno iniziato a frequentare la nuova sede già da alcuni mesi; ora le attività sono sospese per una pausa estiva e riprenderanno dopo il 15 agosto. «È bello avere un luogo dove trovarsi regolarmente, organizzare attività e poter anche cucinare», aggiunge Suter. Anche l’ubicazione sembra essere ideale: «Siamo vicini al campo sportivo e nei dintorni non ci sono abitazioni», quindi non essendo in una posizione centrale anche eventuali problemi di disturbo ai residenti dovrebbero essere scongiurati.
Le attività proposte al Centro piacciono e infatti l’affluenza alle serate è importante, attestandosi regolarmente fra i 30 e i 50 partecipanti: «Gli spazi a disposizione non sono grandissimi e ci impongono alcune limitazioni», rileva il nostro interlocutore. Tuttavia, in caso di eventi a forte richiamo, come alcune feste, gli organizzatori fanno capo a locali più capienti come la sala degli specchi di Mesocco. «Fortunatamente se ci aspettiamo grande affluenza abbiamo altre location a disposizione», indica il presidente. «Poi chissà, magari un giorno troveremo una sede più grande, se dovesse capitare non diremo di no, ma al momento va benissimo questa». Ad ogni modo in caso di bisogno soluzioni si trovano: l’associazione collabora con le realtà presenti sul territorio e il dialogo è buono anche con gli animatori dei centri giovanili attivi in Ticino e nel resto dei Grigioni.
La ricerca di una nuova sede è stata complessa e caratterizzata anche da molte ipotesi poi sfumate per motivi di varia natura. Ricordiamo che dal 2018 al 2022 al Centro giovanile era stato dato in affitto uno spazio nella casa patriziale di Roveredo; un’ubicazione ritenuta non ottimale poiché molto centrale e vicina alle abitazioni, ma che quantomeno garantiva una sede fissa per consentire ai giovani di incontrarsi. Lasciata poi la sede a causa di locali non in regola con le disposizioni di carattere pianificatorio e di sicurezza (sarebbero stati necessari costosi interventi per migliorie tecniche), le attività erano proseguite nella forma itinerante. Nei mesi seguenti erano spuntate varie ipotesi, ma nessuna si era concretizzata. Alcune possibili ubicazioni erano state valutate a Grono, dov’era stata avanzata l’opzione di occupare gli spazi del rifugio della Protezione civile, ma il Comune aveva chiesto di prevedere durante le serate di apertura una sorveglianza, professionale oppure da parte di volontari, di almeno due-tre persone. Non era però stato trovato nessuno che si mettesse a disposizione. Pure sfumata l’ipotesi di utilizzare gli spazi della Protezione civile a Roveredo, che dovevano rimanere a disposizione dei militi in caso di necessità. Insostenibile infine la locazione in stabili privati.
L’associazione che gestisce il Centro per ragazzi dai 12 ai 18 anni propone attività da svolgere nel tempo libero; si tratta di una realtà importante di circa duecento adolescenti. Mentre il Centro giovanile di Bregaglia aveva chiuso per mancanza d’interesse, questi numeri importanti evidenziano invece quanto sia diversa la situazione nel Moesano, dove i ragazzi hanno voglia di uscire, incontrarsi, stare insieme e avere un punto di ritrovo. Non da ultimo il ruolo del centro è anche quello di antenna sociale: grazie alla presenza di un’apprezzata animatrice è possibile ascoltare i ragazzi e sensibilizzarli sulle loro scelte, aiutandoli ad aprirsi e a esternare eventuali disagi. Ora, con un luogo fisso a disposizione, questa realtà virtuosa potrà avere un futuro meno incerto.