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La riorganizzazione del Pardo ha portato a 4 licenziamenti

Seduta extra muros della Commissione della gestione del Gran Consiglio a Locarno: incontro con i vertici del Festival del film

La 78esima edizione si terrà dal 6 al 16 agosto 2025
(Ti-Press)
13 maggio 2025
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Il dopo Marco Solari, presidente del Locarno Film Festival dal 2000 al 2023, è stato un periodo di riorganizzazione per la rassegna cinematografica, guidata da due anni a questa parte da Maja Hoffmann. Una ristrutturazione della governance che è stata decisa per vari motivi: innanzitutto rispondere alle sfide che riguardano prima di tutto il contesto in cui il Festival opera, un contesto sempre più competitivo, dove una forte presenza internazionale è essenziale, come anche una capacità di interpretare e muoversi all’interno di un mondo, quello della cultura, in grande movimento. Anche per quanto riguarda il reperimento dei fondi, la concorrenza è sempre più marcata. Da qui un Consiglio di amministrazione snello ma con competenze mirate per affrontare queste sfide e operare a livello strategico, appoggiandosi su una Direzione anche lei organizzata per dipartimenti specifici in grado di dialogare tra di loro e andare a cogliere sinergie che altrimenti sarebbe difficile mettere in campo. Aspetto che permette di aumentare l’efficienza dell’organizzazione, efficienza che contribuisce in maniera incisiva all’altro pezzo importante del puzzle: riportare in pareggio i conti dopo alcuni anni di importanti disavanzi (che hanno fortemente intaccato le riserve).

Strategie – messe in atto e già comunicate lo scorso anno – che il vicepresidente Luigi Pedrazzini e il Ceo Raphaël Brunschwig hanno illustrato oggi alla Commissione della gestione del Gran Consiglio (presieduta da Fabrizio Sirica, Ps) nel corso di una seduta che si è svolta extra muros nella città in riva al Verbano.

La ristrutturazione del Film festival ha imposto delle scelte che sono state spiegate in modo trasparente, a carte scoperte. Si è quindi parlato anche dei quattro licenziamenti risalenti all'ottobre del 2024, operati tra il personale del Locarno film festival, che conta quaranta collaboratori fissi attivi tutto l’anno. Il tema non ha suscitato particolari reazioni da parte dei commissari; ciò nonostante lo abbiamo voluto approfondire con Brunschwig a margine della riunione con la Gestione: «Con queste persone ci siamo confrontati e dove possibile le abbiamo sostenute nel cambiamento – afferma il Ceo –. In un caso siamo riusciti ad aiutare il nostro dipendente a trovare un nuovo impiego. I quattro lavoravano in settori diversi: amministrazione, finanze, comunicazione e informatica. Le loro posizioni, nell'ambito della ristrutturazione, non si giustificavano più o dovevano essere svolte con nuove competenze professionali».

Un'altra questione è legata al fatto che l'organizzazione della rassegna ha deciso di occuparsi direttamente di alcuni settori che in precedenza venivano appaltati a persone esterne, con contratti specifici annuali. Contratti che, quindi, per l'edizione 2025 non sono stati confermati. «Ci sono alcune posizioni, legate alla logistica e ai settori dell'immagine e del suono, che possiamo svolgere noi – conclude l'intervistato –. Un passo che abbiamo potuto compiere proprio grazie a una nostra struttura più forte, capace di coprire queste attività. Diversi i vantaggi. Da una parte una maggiore garanzia di sicurezza e continuità, dall'altra un risparmio finanziario. I fondi a disposizione della rassegna devono essere messi a disposizione delle attività artistiche in proporzione maggiore. L'ottimizzazione dei processi, riduce infatti il costo della gestione operativa. Il tutto mantenendo un'alta qualità dell’offerta culturale e artistica».

I commissari della Gestione non hanno sollevato perplessità particolari sugli aspetti legati alle nuove strategie e neppure sulle questioni strettamente connesse all'andamento finanziario del Film festival, con indicatori che segnalano un costante miglioramento, sia per quanto riguarda gli investimenti sul territorio, sia per l'aumento della percentuale di finanziamento della rassegna con mezzi propri o con il sostegno da parte di partner privati. Un dato su tutti, dall'ultimo voto in parlamento nel 2020 i finanziamenti privati al Film festival sono cresciuti di oltre il cinquanta per cento, passando dai 4,2 milioni del 2019 ai 6,4 milioni del 2024. Passi avanti che, detto per inciso, rispondono a esplicite richieste della politica.

Ricordiamo, infine, che il Gran Consiglio dovrà esprimersi presto sul contributo annuale di 3,4 milioni di franchi per il periodo 2026-2030, pari dunque a un importo complessivo di 17 milioni per il Locarno Film Festival. Un contributo esattamente uguale a quello del periodo 2020-25. Il Consiglio di Stato, dal canto suo, ha già approvato il credito, che ora passerà al legislativo. La Gestione è chiamata ora a stilare il suo rapporto all'indirizzo dei colleghi parlamentari, prima del dibattito e del voto.