Due istituti per anziani separati da migliaia di km che vanno a unirsi in un simbolico gemellaggio, ricco di umanità. A cancellare l’abisso di distanziamento che separa il Centro per persone anziane del Belén, situato nel cuore della Habana Vieja, e il Centro Sociale Onsernonese (Cso) di Russo è lo spirito di aiuto al prossimo e cooperazione che anima i responsabili delle due strutture. Si tratta, è opportuno sottolinearlo, di un progetto cresciuto sotto il patronato dell’ambasciata svizzera all’Avana, sotto la supervisione dell’ambasciatore Stefano Vescovi.
Attualmente la direttrice del Belén (che offre un servizio medico e infermieristico, pasti e animazione ad anziani alloggiati nel centro o in case protette della città per un totale di 500 persone e un asilo per i bambini dei dipendenti), la dottoressa Yanailys González Rodríguez, si trova al Cso di Russo per uno stage; mentre una delegazione dello stesso istituto vallerano partirà a fine ottobre per una visita al Belén. Si tratta di uno scambio di esperienze e conoscenze professionali e umane (oltre che culturale) arricchente per tutti. Yanailys González Rodríguez ha avuto modo di conoscere gli ospiti, i servizi offerti, le modalità di organizzazione del lavoro partecipando attivamente alle attività socio-ricreative dell’istituto (motorie, ricreative, culturali e cognitive) che scandiscono le giornate in Onsernone. Oltre che di apprezzarne la bellezza del territorio.
Si sono così creati importanti momenti di interscambio apprezzati in primis anche dai collaboratori e dagli operatori sociosanitari del Cso. Un’ottima accoglienza che sicuramente verrà ricambiata in autunno, quando sarà una delegazione onsernonese a spostarsi per qualche settimana sull’isola caraibica. Sabato 12 luglio, intanto, a Russo sul piazzale del Cso si terrà una festa cubana con mojito, grigliata e banco del dolce organizzata da Asc-Ticino (Associazione Svizzera-Cuba-Ticino), Cso (Centro sociale Russo) e Ah (Assunto humanitario). Un’ccasione che permetterà al pubblico di conoscere la casa Belén dell’Avana grazie alla presenza della sua direttrice e di sostenerne l’operato tramite donazioni spontanee.