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‘Non ritiro il ricorso perché sono convinto di aver ragione’

Concerti a Locarno, doccia fredda per i commercianti che chiedevano al ricorrente un passo indietro: ‘Città remissiva, ma non sono contro gli eventi’

(Ti-Press)
24 luglio 2025
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Niente ritiro del ricorso come auspicato dai commercianti, ma una circostanziata riflessione sui motivi che secondo lui lo giustificano, e sulle possibilità di uscire da questa situazione scomoda per tutti. Raggiunto da “laRegione”, prende posizione l’imprenditore che ha interposto ricorso contro il bando per l'assegnazione dei concerti in Piazza (ed eventi in altre zone della Città) che di fatto blocca ogni decisione del Municipio di Locarno riguardante l'uso accresciuto del suolo pubblico nel periodo 2027-31.

Mercoledì, la Società commercianti industriali e artigiani (Scia) aveva chiesto all'imprenditore di fare un passo indietro “per il bene collettivo della Città” e perché “è inaccettabile che Locarno rischi di perdere una delle sue manifestazioni più importanti per una questione procedurale e individuale”. Inoltre – o sarebbe meglio dire subordinatamente – il Consiglio di Stato veniva invitato a fare la sua parte affinché il Tribunale amministrativo “possa trattare rapidamente il ricorso e sbloccare la situazione, garantendo l’interesse collettivo e riconoscendo l’impatto economico, sociale e culturale che la sospensione del procedimento potrebbe generare in futuro”. Infine, la richiesta alla Città era di convocare e presiedere un incontro ufficiale alla presenza dell’esercente che ha presentato il ricorso, degli organizzatori di “Moon&Stars”, di una delegazione dei commercianti e di eventuali rappresentanti del Cantone e altri portatori d’interesse come ente turistico, Gastrosuisse ed esponenti del settore alberghiero.

‘Mi affido con serenità all'autorità giudiziaria’

La risposta dell'imprenditore non è quella che i commercianti si aspettavano. Innanzitutto, giudica «singolare che un comunicato stampa dei commercianti di via alla Ramogna cerchi di mettere in discussione il diritto al ricorso. La mia risposta a questa richiesta è che mi affido con serenità all’autorità giudiziaria, convinto della fondatezza delle mie argomentazioni».

L’imprenditore prosegue considerando «un peccato che in questa spiacevole polemica si tenti ingiustamente di farmi apparire come un avversario dell’economia locale. Nulla di più lontano dalla realtà: sono un imprenditore che ha investito in Piazza Grande, offrendo un servizio di qualità pensato in primo luogo per la comunità locarnese. La nostra attività contribuisce in modo concreto allo sviluppo sociale ed economico della città: garantiamo impiego stabile a circa quindici collaboratori sull’arco dell’anno; oltre a ciò, versiamo al Comune circa 30mila franchi all’anno per l’affitto della superficie della terrazza: un contributo che continua anche durante l’invasione della superficie a noi assegnata da parte di “Moon&Stars”. Detto questo, rimango comunque favorevole all’organizzazione di eventi futuri e non intendo in alcun modo ostacolarli».

‘Procedura lacunosa e contestabile’

La vertenza avviata con l’inoltro del ricorso, ricorda l’imprenditore, «riguarda la procedura d’assegnazione che è lacunosa e risulta giuridicamente contestabile, poiché non stabilisce in alcun modo i confini dell’area concessa. Il bando di concorso contempla l’assegnazione di ampie aree del centro cittadino — da Piazza Grande a Largo Zorzi, dai Giardini Rusca alla Rotonda e alla Città Vecchia –; oltre a ciò, in modo preoccupantemente vago, lascia spazio all’inclusione di ulteriori zone al di fuori di queste. Di fatto, ciò equivale a estendere potenzialmente il perimetro a gran parte del territorio di Locarno, generando incertezza e disorientamento tra cittadini e operatori economici, e rendendo di difficile comprensione i criteri di aggiudicazione. Inoltre, la procedura di concorso è stata iniziata tardivamente dal Municipio, non considerando i legittimi tempi di ricorso. Aggiungo che una gara d’assegnazione chiara e ineccepibile dal punto di vista giuridico avrebbe evitato questi problemi. Dopo il mio ricorso, il Municipio avrebbe potuto ritirare il bando vizioso e riproporne uno nuovo con criteri trasparenti e zone ben definite. Così facendo, avrebbe risparmiato il tempo che sta perdendo ora».

Facendo un passo indietro, il titolare dell’esercizio pubblico ricorda che «negli anni, ho cercato il dialogo con l’esecutivo, proposto compromessi e ricevuto promesse che sono state disattese. Il mio obiettivo rimane trovare una soluzione equa, che permetta anche alla nostra piccola attività di operare serenamente durante le settimane di grande affluenza».

‘Mancanza volontaria di regole precise’

Infine, arriva la stoccata: «Il Municipio, nei fatti, si mostra remissivo di fronte a investitori d’Oltralpe ai quali consegna le chiavi della città nel periodo più importante dal punto di vista turistico. Questa sottomissione sembra evidente nella mancanza volontaria di regole precise. Sono numerose le voci che hanno già espresso malessere per la gestione poco trasparente degli spazi pubblici e per l’atteggiamento prepotente degli attuali promotori privati. In questo quadro, considero importante e positivo che si sia aperto un dibattito pubblico».