Le condizioni finanziarie non hanno permesso di trasformare almeno una parte degli inquilini dei 37 appartamenti in soci. Lo ha reso noto Pro Vergiò.
A Bregassona il tentativo di creare una cooperativa nel quartiere Vergiò è sfumata. Lo rende noto il Gruppo Pro Vergiò. Durante l’incontro di marzo organizzato dal gruppo a Breganzona, che ha visto la partecipazione di quasi 100 persone, si è discussa la possibilità di acquistare l’unica delle quattro palazzine in vendita che Monopoly District Sa aveva acconsentito a vendere in blocco. L’obiettivo era fondare una cooperativa d’abitazione che garantisse affitti accessibili agli inquilini, evitando così il rischio di speculazione. Tuttavia, il prezzo troppo alto ha reso impossibile questa iniziativa.
“Nonostante ci fosse un operatore ponte disposto a stipulare un diritto di compera cedibile alla futura cooperativa d’abitazione di utilità pubblica, nonostante si potessero richiedere finanziamenti dal Fondo di rotazione della Confederazione e da quello di solidarietà dell’associazione mantello Cooperative d'abitazione Svizzera, le condizioni finanziarie non hanno permesso di trasformare almeno una parte degli inquilini dei 37 appartamenti in soci di una cooperativa”.
Anche con il possibile intervento di una fondazione o di un ente, per acquistare il terreno per poi darlo in diritto di superficie alla cooperativa non sarebbe stato sufficiente. Tuttavia, si legge nella nota, “rimane viva l’intenzione di fondare una cooperativa per cogliere eventuali occasioni di acquisto di immobili a prezzi interessanti”. Questo obiettivo “è particolarmente rilevante nel caso in cui la Città di Lugano decidesse di vendere stabili adatti”. La situazione nel quartiere di Vergiò, secondo il gruppo, “evidenzia come stabili a reddito da ristrutturare venduti in blocco e quindi divisi in Proprietà Per Piani (PPP) a prezzi che sembrano concorrenziali, possano risultare troppo cari per le famiglie che ci abitano da decenni”. Viene inoltre sottolineata la necessità di trovare alloggi adeguati e a pigioni accessibili “poiché dover lasciare il proprio appartamento spesso significa perdere servizi vicini, reti di contatti e di aiuto o cambiare scuola o il trasferimento in case per anziani (con relativo altissimo costo per l’ente pubblico)”.
Per Pro Vergiò, il tema dell’alloggio a pigione accessibile e moderata deve “diventare attuale anche nel nostro Cantone Ticino, dove la quota di alloggi di utilità pubblica è bassissima, e dove i disequilibri all’interno della società che invecchia velocemente stanno aumentando considerevolmente”.
Il Gruppo ProVergiò parteciperà alla tavola rotonda dal titolo “Affitti a Lugano: un lusso per pochi?” che avrà luogo il 12 maggio alle 18 presso il capannone Pregassona. Un incontro grazie al quale il gruppo spera di dare un chiaro segnale a una politica che definisce disinteressata alla problematica, in contrapposizione a quanto accade oltre Gottardo “dove vi è una diffusa mobilitazione e un autentico supporto da parte dei politici”.