Troppi debiti: il comitato dell'associazione non può più proseguire l’attività ed è obbligato a depositare i bilanci all'Ufficio fallimenti
Quello che si è concluso a metà giugno potrebbe essere stato l’ultimo anno della Scuola Rudolf Steiner di Origlio. È suonata la campanella per l’omonima associazione. L’elevata esposizione debitoria e il mancato sostegno finanziario annunciato da una famiglia hanno compromesso la possibilità di continuare a operare dal prossimo settembre. Di fatto, ieri sera, l’assemblea straordinaria ha preso atto della precaria situazione economica dell’associazione e il comitato ha informato i soci dello stato di sovraindebitamento e di impossibilità di proseguire l’attività statutaria.
In altre parole, i bilanci verranno consegnati nei prossimi giorni all’Ufficio fallimenti che avvierà formalmente la procedura. A meno che nel frattempo non verrà depositata un’ingente quantità di denaro. In proposito, il comitato ha letto la lettera della famiglia che aveva promesso la donazione e che è tuttora disposta a versare 800mila franchi sul conto della scuola entro il 31 luglio, ponendo però alcune condizioni, difficilmente realizzabili: come l’obbligo per tutte le famiglie che hanno debiti con la scuola di ripianarli entro il 20 luglio, data entro la quale occorrerebbe avere tutte le iscrizioni per il prossimo anno e sapere quanti docenti rimarrebbero. La proprietà, la Fondazione Edith Maryon, invece, ha annunciato l’intenzione di denunciare penalmente la famiglia che ha promesso la donazione. La Fondazione ha pure rassicurato che a Origlio sorgerà un’altra scuola Steiner.
La scuola, come si ricorderà, era già al limite del fallimento lo scorso febbraio. Poi, sono intervenute due fondazioni svizzere che hanno sottoscritto una lettera d’intenti con l’associazione e hanno iniettato soldi per consentire lo svolgimento delle lezioni fino al termine dell’anno scolastico. In tutto 300mila franchi, a condizione che il denaro venisse speso per permettere ai 187 allievi e alla quarantina di docenti di finire l’anno scolastico. L’auspicio era poi quello di riaprire il prossimo settembre tramite una nuova associazione. Il comitato si era dato questi obiettivi. Il progetto, che era stato avvallato dalla Federazione delle scuole Rudolf Steiner in Svizzera e dalla Fondazione Edith Maryon stava partendo ma, per un discorso di sostenibilità economica, non avrebbe contemplato l’insegnamento superiore, ma solo scuola dell’infanzia, Elementari e Medie. Nel frattempo, il personale dell’istituto ha ricevuto la disdetta del rapporto di lavoro per fine giugno. In tutto circa 40 persone, la maggior parte delle quali sono docenti e tanti sono frontalieri.
Nelle successive assemblee c’è stato un rinnovo dei vertici dell’associazione e diversi genitori che erano in disaccordo con Romano Biondi, lo hanno estromesso dalla presidenza del comitato e ne hanno costituito un altro, presieduto da un rappresentante della famiglia, che ha annunciato l’intenzione di coprire i debiti e rilanciare l’attività della scuola. Lo stesso Biondi è stato stralciato dal comitato, come risulta dal registro di commercio del 3 luglio scorso. Il nuovo comitato ha convocato due assemblee, durante le quali la maggioranza dei presenti ha annullato l’accordo sottoscritto con le due fondazioni svizzere. Due fondazioni che vantavano anche altri crediti, e che vogliono riavere i soldi iniettati. Dapprima la famiglia aveva annunciato anche il pagamento dei salari di giugno ai docenti, cosa che non è avvenuta. Allo stesso modo, i soldi non sono stati versati e l’associazione ha ricevuto diversi precetti esecutivi.
Ieri sera c’è stato un confronto acceso tra tutti i soci. Da una parte è comprensibile la delusione del comitato, che ha sostenuto la richiesta di sostegno finanziario della famiglia facoltosa. Un sostegno finanziario che tuttavia, come detto, non è arrivato. Sono sfumate sia le trattative con le fondazioni sia la donazione e il nuovo comitato si è ritrovato nella stessa situazione di febbraio, ovvero costretto a constatare il fallimento. D’altro canto si capisce la profonda amarezza dei genitori e dei docenti che, invece, avevano creduto nel precedente comitato e non sono stati ascoltati quando hanno chiesto di pretendere qualche garanzia alla famiglia che aveva espresso l’intenzione di aiutare finanziariamente la scuola. Peraltro, l’accordo con le fondazioni avrebbe consentito di chiudere i conti in pareggio, senza chiedere di coprire il deficit d’esercizio alle famiglie, cosa che invece capiterà. Oltre al danno, anche la beffa: agli insegnanti genitori, che hanno perso il posto di lavoro e non hanno ricevuto la paga di giugno, in base a un accordo finanziario firmato lo scorso settembre versano una retta in base al reddito, è stato chiesto di pagare la retta piena di luglio e agosto.
Sembra dunque essere giunta all’epilogo la storia decennale della Scuola Rudolf Steiner di Origlio. L’istituto, si legge dal sito, venne costituito inizialmente a Lugano in via Montarina con una VI classe il 29 settembre del 1977 e, nell’anno successivo, con una sezione di scuola materna. La sede venne trasferita nel 1979 all’Hotel Adler, dove si completò tutto il ciclo Elementari e Medie. Infine, dal settembre 1987, vennero incluse anche le superiori. Con l’aumentare degli allievi l’Associazione Amici della Pedagogia di Rudolf Steiner, costituita dai fondatori della scuola, acquistò a Origlio Villa Bircher, con un progetto molto ambizioso di ristrutturazione e ampliamento. La sede circondata dall’ampio parco e confinante con il bosco venne inaugurata nel 1992.