Ocst e Vpod chiedono la massima trasparenza sulla reale situazione finanziaria e sulle prospettive future dell’istituto di Origlio
Sconcerto e inquietudine: sono le reazioni dei sindacati Vpod e Ocst per la prospettata chiusura della Scuola Steiner di Origlio a causa delle gravi difficoltà economiche dell’istituto, che sta creando pesanti ripercussioni a una quarantina di dipendenti, la maggior parte dei quali sono docenti. Il personale attende il salario dello scorso mese di giugno e, tramite i sindacati o singolarmente, si sta muovendo per rivendicarlo all’associazione, una parte tramite lettera raccomandata, il resto attraverso l’ingiunzione di pagamento sotto forma di precetto esecutivo.
I sindacati stanno attendendo che l’Ufficio fallimenti riceva la comunicazione del deposito dei bilanci da parte dell’Associazione Scuola Rudolf Steiner di Origlio, che dovrebbe procedere in tal senso entro la fine di questa settimana. Intanto, dalla presa di posizione del settore Ocst-Docenti si apprende che “il personale, da oltre un anno, opera in condizioni di incertezza salariale inaccettabile. Ha infatti ricevuto gli stipendi solo sotto forma di acconti ed è stato costretto ad attendere settimane prima di ottenere il saldo, a conferma di una gestione tanto caotica quanto lesiva della professionalità di chi ogni giorno contribuisce alla formazione dei giovani”. Dal canto suo Giulia Petralli, sindacalista Vpod, contattata dalla ‘Regione’ informa che sono in corso verifiche sulla regolarità della richiesta di pagamento della retta piena, per i mesi di luglio e agosto, avanzata dalla scuola ai genitori docenti. Richiesta che verrà probabilmente contestata, alla luce del fatto che l’istituto non è più attivo.
In ogni caso, i sindacati stanno monitorando la situazione e “sin dalle prime avvisaglie di difficoltà finanziarie hanno affiancato i propri iscritti, mantenendo un dialogo costante – per quanto possibile – con la direzione dell’epoca e, successivamente, con il nuovo comitato subentrato, con l’obiettivo di tutelare dignità professionale, sicurezza economica e diritti contrattuali di tutto il corpo docente”, scrive l’Ocst nel comunicato stampa che richiama il nostro articolo. Il sindacato “rinnova la solidarietà più completa agli insegnanti coinvolti, garantisce assistenza sindacale e legale immediata per il recupero delle retribuzioni dovute e per la difesa dei diritti collettivi, e chiede con fermezza alla direzione e agli enti competenti la massima trasparenza sulla reale situazione finanziaria e sulle prospettive future dell’istituto”. I sindacati invitano il personale a farsi avanti e ad avviare le azioni necessarie al riconoscimento dei loro salari.
Per quanto riguarda il prossimo anno scolastico, come emerso nell’assemblea molto animata di martedì sera, non paiono esserci i presupposti per ripartire. Anzi, ci saranno quasi sicuramente strascichi giudiziari. Oltre alla denuncia penale annunciata da parte della fondazione nei confronti della famiglia che ha promesso centinaia di migliaia di franchi, il nuovo comitato entrato in carica lo scorso 17 giugno intenderebbe querelare il comitato precedente. Il motivo? Non avrebbe riferito compiutamente sull’ampiezza della situazione debitoria, al di là dei soldi che ha messo la proprietà (la Fondazione Edith Maryon), e questo avrebbe indotto la famiglia facoltosa a rinunciare all’iniezione di denaro o a vincolare il versamento di 800mila franchi a condizioni irrealizzabili per rilanciare la scuola dal prossimo settembre. Sempre martedì sera, la proprietà ha garantito che in quel sedime a Origlio sorgerà, quanto prima, un’altra scuola Waldorf, basata sull’approccio educativo sviluppato da Rudolf Steiner.