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Condannato per coazione sessuale su due donne

Inflitti dieci mesi di prigione, sospesi con la condizionale per due anni, a un 43enne che ha costretto le colleghe a subire atti contro la loro volontà

L’uomo ha negato ma non è stato creduto dalla giudice
(Ti-Press)
29 settembre 2025
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L’imputato ha ripetutamente negato di aver immobilizzato due donne costringendole a subire un atto considerato analogo alla congiunzione carnale o a un altro atto sessuale. La Corte delle Assise correzionali presieduta dalla giudice Monica Sartori-Lombardi, però, non gli ha creduto. Pertanto, l’uomo, un 43enne di nazionalità svizzera originario dell’Egitto è stato condannato a dieci mesi di prigione, pena sospesa con la condizionale per due anni. Al termine del processo che è stato celebrato oggi, la giudice ha pure condannato il 43enne a versare mille franchi quale indennizzo per torto morale all’accusatrice privata.

Credibili le accusatrici private

La giudice ha confermato i fatti così come sono stati illustrati nell’atto d’accusa allestito da Pablo Fäh. Secondo Sartori-Lombardi, non è verosimile che la donna si sia inventata il racconto per mettere nei guai il 43enne. Anche perché il racconto dell'accusatrice privata corrisponde grossomodo alla versione fornita in corso d’inchiesta da un’altra donna, che è stata costretta a subire lo stesso trattamento da parte dell’imputato. La giudice ha così maturato il convincimento che i fatti si siano svolti come li ha descritti il procuratore. Di riflesso, non sono state accolte le tesi difensive sostenute dall’avvocato Stefano Pizzola, secondo il quale il suo assistito è da prosciogliere, siccome non ci sono prove agli atti. Il legale, nel caso la Corte volesse dare credibilità alle donne, ha chiesto che l’eventuale condanna fosse inflitta per il reato di molestia sessuale.