Ad attirare l’attenzione e suscitare preoccupazione è il progetto immobiliare immaginato in zona Il Castellaccio
Mai come di recente i grandi progetti residenziali tengono sulle spine la politica e non solo. A Novazzano è il caso della proposta immobiliare pubblicata di recente e che ridisegna parte del comparto ‘Il Castellaccio’, sul retro della casa anziani Girotondo. Lì dove oggi si estende “un’area verde di grande pregio paesaggistico e naturalistico” – per citare il Dipartimento del territorio – si prevede di costruire due stabili plurifamiliari da sedici appartamenti, sette case unifamiliari, corredati da un bar e un asilo nido, oltre ad accessi, percorsi pedonali e infrastrutture. Piani che hanno già sollevato l’opposizione in particolare dei ‘Cittadini per il territorio’ e della Stan, la Società ticinese per l’arte e la natura. Nei giorni scorsi la tematica è finita al centro anche di una interrogazione di Insieme a Sinistra-Verdi-Indipendenti.
Veder spuntare le cosiddette modine lungo il perimetro dell’ampia superficie, al momento utilizzata a scopo agricolo, ha suscitato, si annota nell’atto parlamentare firmato dalle consigliere e dai consiglieri comunali del gruppo, “una viva preoccupazione tra la popolazione di Novazzano, sollevando numerosi interrogativi sulla salvaguardia del territorio comunale e sul rispetto dei criteri cantonali in materia di pianificazione territoriale”. Sullo sfondo c’è, in effetti, la conferma che l’attuale Piano regolatore comunale è sovradimensionato quanto a zone edificabili e si colloca ampiamente al di là della soglia del 120 per cento fissata a livello cantonale. A questo proposito Sinistra e Verdi voglio saperne di più dal Municipio e aver conferma del riscontro dato dal Dipartimento del territorio sul calcolo del dimensionamento delle aree su cui è possibile costruire a Novazzano. In altre parole, si chiede, “il Cantone ha confermato il tasso di sovradimensionamento già stimato dal Comune circa due anni fa (pari al 165 per cento)?” E di conseguenza, sono state prospettate “misure per procedere al ridimensionamento delle zone edificabili?”.
Ci si domanda altresì “quali saranno i prossimi passi dell’Esecutivo in relazione a questa tematica”, con particolare riferimento all’aggiornamento del Piano regolatore e all’allestimento del Programma di azione comunale (Pac); valutando il possibile “coinvolgimento attivo della popolazione”. Entrando poi nel merito e considerando un tasso di sovradimensionamento stimato al 165 per cento, il Municipio, si domanda, a suo tempo “aveva preso in considerazione l’istituzione di Zone di pianificazione a tutela del territorio”? Una procedura adottata, si ricorda nell’atto parlamentare, da altri Comuni come Castel San Pietro e di recente Mendrisio, dove è in pubblicazione sino al primo settembre proprio la Zona di pianificazione comunale della Città.