Il Municipio della Città, preoccupato dal fenomeno, intende dotarsi di strumenti utili a intervenire nelle situazioni di conflitto e disagio familiare
Prevenzione e intervento precoce: sono queste oggi le chiavi di volta per fermare (se non debellare) il fenomeno della violenza domestica. Il Municipio di Mendrisio intende "proseguire con decisione" su questa strada, facendo suoi questi strumenti, che ritiene "essenziali per la protezione delle persone vulnerabili e per il rafforzamento della rete di protezione sociale". E il focus è sulle famiglie e i minori che si trovano in situazioni di difficoltà o di conflitto. Anche la Città, in effetti, esprime la sua "preoccupazione" per la problematica. Riconoscendo "l'importanza di affrontare con serietà anche le situazioni che non si traducono immediatamente in reati penali, ma che costituiscono segnali di disagio e potenziali situazioni di rischio". È in questo solco che il Comune ha preso in seria considerazione la possibilità di aderire al progetto ViDo+ promosso in particolare dalle Città di Lugano e Locarno e "modello concreto" di azione sul territorio.
Sin qui, di fatto, l'esperienza ha dato esiti positivi. Tant'è che Mendrisio, si conferma rispondendo agli interrogativi messi sul tavolo da un atto parlamentare interpartitico - AlternativA, Centro, Lega-Ind., Plr e Avanti con Ticino & Lavoro -, ha già posto le basi per poter introdurre una simile iniziativa. "La Polizia Città di Mendrisio – si fa sapere – ha già avviato, da tempo, un dialogo operativo con la Polizia della Città di Lugano – prima in Ticino ad aver integrato il modello ViDo+ nella propria prassi – e ha effettuato un'attenta analisi di fattibilità, valutando esigenze operative e risorse necessarie". In effetti, come ribadisce il Municipio, "a seguito di queste riflessioni, la Polizia della Città ha manifestato la volontà di procedere con l'adozione del progetto anche a livello locale". Al momento, quindi, è in corso "un lavoro congiunto tra la Polizia cittadina e il dicastero Socialità e pari opportunità, finalizzato a definire un assetto operativo sostenibile ed efficace per l'attuazione del progetto".
Com’è, però, oggi la situazione sul territorio locale? A restituire una lettura dell'evoluzione odierna del fenomeno sono i dati e i casi registrati proprio dalla Polizia comunale. Statistiche alla mano, negli ultimi anni, conferma l'Esecutivo, si segnala "un andamento decrescente" delle situazioni di violenza domestica sfociate nel penale. Dagli 8 casi del 2022 s è passati ai 4 del 2023 e del 2024, mentre nei primi sei mesi di quest'anno vi è stato un solo episodio. Certo, tiene subito a rimarcare l'autorità comunale, "pur trattandosi di numeri contenuti, il fenomeno rimane estremamente delicato e spesso sommerso".
Occorre, però, prestare attenzione anche ai conflitti familiari che potrebbero degenerare in un reato e che, soprattutto, "rappresentano segnali di disagio relazionale all’interno del contesto domestico". E qui tra il 2022 e il 2024 si sono evidenziate delle variazioni nei numeri delle liti domestiche: ve ne sono state 20 nel 2022, 13 nel 2023 e 18 nel 2025. Quanto al primo semestre del 2025 se ne contano 7. Non solo, il Municipio indica come "anche i conflitti in altri ambiti familiari (ad esempio tra fratelli, o tra genitori e figli, sempre senza vie di fatto) mostrano una certa oscillazione". Ovvero si parla di 9 casi nel 2022, 18 nel 2023, 12 nel 2024 e 9 dal gennaio al giugno di quest'anno
Ebbene, si osserva, "questi dati, pur non riferendosi a comportamenti penalmente rilevanti, rivestono un'importanza particolare in ottica preventiva e sociale".
Ecco che si avverte dunque, l'esigenza di disporre di strumenti "efficaci e innovativi" nella prevenzione della violenza domestica. Di conseguenza, "la presa a carico tempestiva delle famiglie in difficoltà consente infatti di prevenire l'escalation di tensioni e, nel contempo, di tutelare il benessere delle giovani generazioni coinvolte, spesso vittime silenziose di tali dinamiche".