Caso Hospita e dintorni, il Consiglio della magistratura non ha mosso alcun rimprovero dal profilo disciplinare nei confronti del procuratore generale
Il Consiglio della magistratura si è pronunciato sull’operato, in veste di inquirente, del procuratore generale Andrea Pagani – senza muovergli alcun rimprovero dal profilo disciplinare – in relazione a uno dei capitoli dell’affaire Hospita Suisse evocato nell’interrogazione dei deputati dell’Mps Matteo Pronzini e Giuseppe Sergi. Il capitolo è quello concernente Alvaro Camponovo, figlio del dottor Claudio, eletto, in quota Lega, procuratore nel marzo dello scorso anno dal Gran Consiglio. Nei confronti di Camponovo jr. il pg aveva aperto due inchieste per fatti legati al dossier Hospita e dintorni, fatti avvenuti quando Alvaro era segretario giudiziario: un procedimento penale per violazione del segreto d’ufficio e l’altro per accettazione di vantaggi, sfociati entrambi rispettivamente in un decreto d’abbandono e in un non luogo a procedere. Ebbene, per il Consiglio della magistratura, gli accertamenti sono stati svolti da Pagani in modo “serio e approfondito”.
Quanto appreso dalla ‘Regione’, ci viene confermato dal presidente dell'autorità che vigila sull'apparato giudiziario cantonale. «Ci siamo espressi non sul merito delle decisioni prese dal procuratore generale, in quanto non di nostra competenza, ma sul fatto se vi fossero elementi tali da comportare l’avvio di un procedimento disciplinare – spiega, interpellato dalla ‘Regione', il giudice d'Appello Damiano Stefani, alla testa del Consiglio della magistratura –. Abbiamo quindi raccolto ed esaminato la documentazione necessaria e siamo giunti alla conclusione che nulla può essere rimproverato dal profilo disciplinare a Pagani».