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HotellerieSuisse traccia la via: ‘Serve puntare sui mercati esteri’

Un appello rivolto anche a Ticino Turismo e alle sue strategie di marketing. Sonja Frey: ‘Il 2024 è stato un anno ricco di sfide per il nostro settore’

(Ti-Press)
28 aprile 2025
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HotellerieSuisse Ticino traccia il bilancio dei pernottamenti nel 2024 – in chiaroscuro, con numeri leggermente al ribasso rispetto all’anno precedente e una differenza di tendenza rispetto al resto della Svizzera – e traccia la via per il futuro prossimo, con anche una richiesta a Ticino Turismo: «Bisogna prendere un percorso di rinnovamento strategico, puntando con decisione verso il mercato estero. È fondamentale attrarre questo tipo di clientela», afferma la presidente di HotellerieSuisse Sonja Frey. «Questo cambiamento deve avvenire attraverso l’implementazione di offerte che non dipendano dalla meteo». A entrare nel dettaglio è Massimo Perucchi, membro di comitato: «Vogliamo far capire a Ticino Turismo l’importanza delle organizzazioni turistiche a livello ticinese, che dovrebbero occuparsi del mercato nazionale. Ticino Turismo, invece, dovrebbe occuparsi del mercato estero. Quello che auspichiamo è che i capitali che vengono investiti da anni sul mercato del marketing svizzero vengano spostati sul mercato internazionale lasciando, come detto, il compito di coinvolgere la clientela locale alle Otr».

Tornando al 2024, un anno definito da Frey «ricco di sfide significative per tutto il settore in Ticino», il calo dei pernottamenti rispetto al 2023 è stato dell’1,5 per cento, con anche una breve diminuzione della durata media dei soggiorni. «I mesi migliori sono stati settembre, ottobre e dicembre. A dicembre in particolare l’aumento è stato del 7,75 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente», afferma la presidente di HotellerieSuisse Ticino. Confermata la forte dipendenza per le strutture ticinesi dal mercato confederato. Oltre il 60% dei pernottamenti è infatti stato fatto da turisti svizzeri, il 10% da tedeschi e il 6 per cento da italiani.

Ma come leggere questa differenza tra Ticino, con pernottamenti in calo, e il resto della Svizzera dove i numeri segnano una crescita? «Le cause sono molteplici – risponde Frey –. Solo nel mese di aprile il 15% dei pernottamenti è stato letteralmente spazzato via dalla pioggia. A giugno ci sono poi state la chiusura parziale dell’autostrada A13 e la tragica alluvione in Vallemaggia. Senza dimenticare una meteo poco amica nel mese di maggio e le limitazioni al tunnel di base del San Gottardo». Altro ostacolo: «Il franco forte che ha scoraggiato i turisti, sia svizzeri che stranieri, dal trascorrere le proprie vacanze nel nostro cantone preferendo la vicina Italia».

C’è poi l’aumento delle vacanze trascorse negli appartamenti, grazie anche a piattaforme come Airbnb. Una convivenza, quella tra strutture ricettive e queste piattaforme, non sempre facile. «Gli affitti a breve termine stanno generando sfide significative. Noi non siamo contrari al libero mercato, ci mancherebbe – mette in chiaro Frey –. Vogliamo però che ci siano condizioni uguali per tutti. Al momento, penso soprattutto alle norme legate alla sicurezza, non è così».