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È già iniziata la battaglia sul finanziamento: ‘Nessun aumento di imposte’, ‘guai a toccare i servizi’

Mentre il Consiglio di Stato chiede dialogo, la politica già si divide su dove reperire le risorse per finanziare le due iniziative di cassa malati

Fabrizio Sirica e Laura Riget, copresidenti del Ps
(Ti-Press)
28 settembre 2025
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L’applauso è arrivato quando alla scrutinio mancavano ancora due Comuni. D’altra parte la vittoria è stata talmente netta – 57,1% di sì con oltre il 50% di partecipazione – da non lasciare dubbi sull’esito fin dal primo pomeriggio. «Sono un po’ emozionato – ha affermato il copresidente Fabrizio Sirica prima del brindisi di festeggiamento – non ci capita spesso di vincere una votazione». E la vittoria, a questo giro, è di quello che cambiano la politica del Cantone per i prossimi anni. «È un successo storico, c’è poco da girarci attorno. È un’iniziativa che porta una grande ridistribuzione della ricchezza e la fa a favore dei cittadini, che d’ora in poi non dovranno più spendere oltre il 10% del reddito disponibile per i premi di cassa malati. C’è chi ci prendeva in giro – aggiunge Sirica – quando è uscita la notizia che l’iniziativa sarebbe costata 300 milioni di franchi. Abbiamo però fatto vedere che quando ci concentriamo sui problemi concreti dei cittadini, sull’arrivare alla fine del mese, possiamo vincere. L’ha dimostrato la votazione sulla 13a Avs e oggi è arrivata la conferma». Aggiunge Laura Riget, «i premi di cassa malati sono la prima preoccupazione dei cittadini. Oggi il Ticino non si è svegliato di sinistra, ma ha trovato nella nostra proposta una risposta mirata e concreta a un problema che è diventato insostenibile». Un doppio sì alle urne – la deducibilità integrale dei premi proposta dalla Lega è stata accolta con il 60,5% dei consensi – che per Riget «dimostra il grande scollamento di Consiglio di Stato, Comuni e partiti del centro-destra che non hanno captato quali sono le vere preoccupazioni dei cittadini».

Detto dei festeggiamenti, ora si apre la grande partita: trovare i 300 milioni che servono a finanziare questa misura. 300 milioni a cui si aggiungono tra l’altro le mancate entrate fiscali, approvate sempre oggi, della deducibilità integrale dei premi e dell’abolizione del valore locativo. «Il voto è chiaro e l’esigenza è oggi», taglia corto la co-presidente. «L’iniziativa va implementata nel 2026. Siamo aperti a farla entrare in vigore nel corso del prossimo anno a patto che abbia un effetto retroattivo. Abbiamo già scritto al presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi dando la nostra disponibilità a un confronto». Ipotesi, quella di un’entrata in vigore nel già 2026, che non sembra però essere condivisa dal Consiglio di Stato. In conferenza stampa il governo è stato chiaro: prima si trova una soluzione di finanziamento condivisa e poi si implementa la misura? Un possibile orizzonte? Il 2028. «Non si fa melina con la volontà popolare», replica deciso Sirica. «Il dibattito c’è stato ed era principalmente sul sistema di finanziamento. Noi abbiamo indicato dove andare a prendere i soldi (aumento del moltiplicatore cantonale, dell’aliquota sulla sostanza e sulle stime immobiliari ndr.) e il popolo con il suo sì ha approvato questa visione». E un eventuale prospettiva 2028? «È totalmente inaccettabile. Conferma lo scollamento tra maggioranza del Consiglio di Stato e cittadini che abbiamo visto in campagna elettorale». Sirica è categorico: «Si rispetti la volontà popolare. La misura va subito implementata e nel frattempo si discuta del finanziamento, come sta accadendo d’altra parte a livello federale con la 13a Avs. Se così non fosse si creerebbe un evidente impasse». E sull’invito – arrivato dal sindaco socialista di Bellinzona Mario Branda e ripresa dal direttore del Dipartimento finanze ed economia Christian Vitta – sul lasciare da parte le bandiere di partito? «Volentieri il dialogo e la condivisione, ma senza dimenticare la volontà popolare. Se mettere da parte le bandiere di partito vuol dire accettare un’entrata in vigore ritardata noi non ci stiamo». E sul finanziamento, siete aperti a toccare almeno un po’ i servizi? «La nostra linea è chiara ed è stata approvata dal popolo», ribatte Riget.

Iniziativa socialista del 10%, quella della Lega per la deduzione e l’abolizione del valore locativo. In totale circa mezzo miliardo per le casse del Cantone. «I cittadini hanno dato un’indicazione chiara – sottolinea Sirica – la propria situazione finanziaria viene prima di quella dell’Ente pubblico. Questo è assolutamente comprensibile visto che il potere d’acquisto è in continua erosione. La politica deve partire da qui, da questa esigenza».

Piccaluga (Lega): ‘abbiamo indicato 40 misure di risparmio’

«Sono ancora incredulo ed emozionato», ci dice il coordinatore della Lega Daniele Piccaluga, altro grande vincente della domenica elettorale. Il risultato della proposta leghista «è stato davvero importante, e voglio ringraziare i ticinesi per aver dato fiducia alla nostra richiesta: non pagare imposte su soldi che non ci sono più». Sul finanziamento delle due iniziative, che già sta tenendo banco, Piccaluga è secco come una noce: «Noi prima abbiamo proposto questa iniziativa, poi nel corso dei mesi successivi prima abbiamo lanciato un'altra iniziativa, quella per dire stop all'aumento dei dipendenti pubblici, poi una mozione con 40 misure per risparmiare nello Stato che interessano tutti e cinque i dipartimenti». 40 misure che, se messe tutte a regime, «porterebbero circa un centinaio di milioni di risparmi. Il doppio dell'impatto per il Cantone della nostra iniziativa sui premi di cassa malati». Insomma, «la Lega i suoi compiti li ha fatti, senza che si debba mettere le mani nelle tasche dei cittadini». E per quella socialista? Lì «il discorso è molto, molto più serio». Il riassunto della giornata, a ogni modo, è che «la Lega c’è, è presente e oggi forse ha capito di poter contare davvero ancora su un importante sostegno alle sue proposte. E continueremo a lavorare sempre per il bene del popolo ticinese».

Speziali (Plr): ‘Prima si trovino le coperture’

«La votazione e ha dato un’indicazione molto chiara. Ora bisogna però far quadrare le soluzioni». Per il presidente del Plr Alessandro Speziali «è giustissimo alleviare del costo della cassa malati, su questo siamo tutti d'accordo. Bisogna però vedere come dare una sostenibilità a queste misure». Per arrivare al cuore della discussione: «Il Ps ha parlato di un aumento drastico delle imposte e per noi non può essere una soluzione». Che fare quindi? «Rivedere tutto il sistema di sussidi, incidere maggiormente sulla futura pianificazione ospedaliera». Il Ps ha affermato che il sì alla loro iniziativa è anche un sì alla loro proposta di finanziamento. «È una lettura un po’ veloce della volontà popolare. Ricordo che i ticinesi hanno recentemente approvato la riforma fiscale e che anche il si all'iniziativa leghista è il segnale che si vogliono meno tasse». C‘è poi un punto fisso: «Prima si trovano le coperture e poi si implementano le iniziative. Lo dice la Costituzione, altrimenti scatta il freno al disavanzo». E sulla presenza di Carobbio e Zali ai raduni degli iniziativisti? «Oggi tre consiglieri di Stato hanno fatto i consiglieri di Stato, gli altri due i portabandiera di partito. Purtroppo non ne sono sorpreso».

Marchesi (Udc): ‘Non mi sembra che il governo vada così d'accordo...’

Va dritto al punto il presidente cantonale dell'Udc Piero Marchesi: «Ora serve anche la disponibilità della sinistra per andare a ridurre la spesa statale lì dove c’è grasso che cola. E di grasso che cola ce n'è molto». E sulla rivendicazione socialista della legittimazione popolare al loro modello di finanziamento? «È una loro interpretazione che non risponde alla verità. Il popolo ticinese ha votato sì al Decreto Morisoli due anni fa e la riforma fiscale. Gli strumenti per intervenire sulla spesa ci sono, a cominciare dall'iniziativa per ridurre il numero di dipendenti pubblici». E sul governo diviso tra chi era alla conferenza stampa e chi ai raduni? «Sono loro che si vantano di andare d'accordo. A me non sembra che sia proprio così...», commenta Marchesi.

Agustoni (Centro): ‘Razzionalizzare la spesa’

Maggiore apertura alla possibilità di un’implementazione rapida delle iniziative arriva dal Centro: «Per il 2026 potrebbe essere difficile anche solo da un punto di vista pratico, ma la volontà popolare va applicata appena possibile», commenta il capogruppo Maurizio Agustoni. «In questo modo si potrebbe vedere quanto costa nella pratica l’iniziativa socialista del 10% e quindi andare a cercare le coperture sulla spesa effettiva e non su 300 milioni che al momento sono ancora teorici». Già, ma dove andarli a prendere? «Un aumento delle imposte lo vedo complicato, con l’iniziativa della Lega il popolo si è detto favorevole a maggiori sgravi, alzare le tasse sarebbe contraddittorio». Resta quindi la spesa… «bisogna mettere sul tavolo delle proposte di contenimento. Farlo per un importo così grande nel giro di pochi mesi mi sembra però utopico, la volontà popolare però è prioritaria e quindi si proceda appena possibile con l’implementazione delle due iniziative».

Ad alzare le braccia questo pomeriggio sono stati anche Verdi e Movimento per i socialismo, in prima linea nel sostenere l'iniziativa 10%. «È una giornata storica per la difesa del potere d'acquisto dei cittadini – dichiara Rocco Vitale dei Verdi –. L'indicazione della popolazione è per una maggiore ridistribuzione della ricchezza e ora andremo avanti per arrivare ad avere premi proporzionali al reddito». Aggiunge Matteo Pronzini (Mps): «Oggi si risponde a una delle preoccupazioni principlai dei cittadini. Dove prendere i soldi? Da chi li ha, dai ricchi».