La chiusura dei servizi Ffs Cargo desta profonda preoccupazione, soprattutto nel Mendrisiotto. La scelta di smantellare un servizio strategico, che sgrava le arterie stradali dal traffico pesante su gomma, va contro ogni principio logico di sostenibilità e complementarità del nostro sistema di trasporti, come ben mostra anche un approfondito articolo pubblicato dal mensile Lib- nell’edizione di luglio. Lo smantellamento comporterà inoltre la perdita di 40 posti di lavoro.
Il Dipartimento federale dei trasporti, guidato dal ministro Udc Albert Rösti, deve dare delle risposte: non dimentichiamoci lo scempio della terza corsia dei Tir – che stazioneranno fermi, con motore acceso sull’autostrada tra Mendrisio e Chiasso –: un’idea che non potrà che confermarsi come una scelta pilotata e voluta da Berna. Dimenticandosi di quanto già oggi il Mendrisiotto soffra per una situazione viaria che subisce senza alcuna misura di accompagnamento. Bene hanno fatti i Comuni, come Mendrisio, a scrivere al Dipartimento competente per sensibilizzarlo sulla situazione.
La diminuzione delle merci trasportate su rotaia stride col continuo aumento generale del traffico merci sull’asse Nord-Sud (sempre più dominato da gruppi stranieri, basta osservare le targhe dei Tir, spesso provenienti da Paesi dell’Est o del Baltico): la strategia commerciale di Ffs Cargo va pertanto completamente rivista, rivedendo anche il mandato della Confederazione. Ricordo che gli altri sei terminal che chiuderanno sono a Basilea, Oensingen (So), Gossau (Sg), Widnau (Sg), Renens (Vd) e St-Triphon (Vd). Il Plr monitorerà la situazione, intervenendo anche con i propri deputati a Berna nelle sedi preposte in modo da evitare un ulteriore peggioramento della già precaria situazione legata al traffico merci.