Il Parlamento ha deciso di procedere con la revisione della legge sul servizio civile; questa decisione rappresenta una scelta politica inequivocabile: disincentivare il servizio civile in favore di un servizio militare che a detta dei promotori di questa modifica di legge “non ha sufficienti effettivi”. Il messaggio del Consiglio federale e l’accettazione del Parlamento chiedono di introdurre per legge un minimo di 150 giorni di servizio civile per chi presenta domanda dopo la scuola reclute; si estende il coefficiente «1,5 giorni civili per un giorno militare» anche alle categorie di grado più alto; si prevede l’obbligo di svolgere almeno un turno l’anno e si innalzano soglie e vincoli per chi chiede il passaggio dalla leva militare al servizio civile.
Questo è il risultato di un parlamento che non vuole confrontarsi sulle ragioni del perché le persone scelgono il servizio civile anziché la leva militare e preferisce alzare barriere. Gli effettivi dell’esercito risultano già oggi oltre la soglia programmata e le proiezioni demografiche non indicano un calo repentino dei reclutamenti. l servizio civile non è una scorciatoia per sottrarsi alle marce: è un mandato costituzionale di utilità pubblica, che merita protezione, non restringimenti punitivi.
Chi svolge il servizio civile lo fa in settori che rafforzano la resilienza sociale: sanità, cura della persona, ambiente, prevenzione delle catastrofi. Non erano risorse di ripiego nel corso della pandemia e in molte altre situazioni emergenziali; il contributo dei civilisti ha dimostrato che il servizio civile è capitale operativo della coesione sociale. Smontare questo strumento per motivi di politica identitaria o di pura contabilità militare è un errore di valutazione che pagheremo caro in termini di servizi alla popolazione e di tenuta sociale.
Anche sul piano dei diritti la proposta percorre una strada pericolosa: si penalizza una scelta di coscienza o di impegno civile con norme che mirano più a dissuadere che a riequilibrare. La democrazia non si tutela restringendo la libertà di scelta; la si tutela offrendo condizioni che permettano scelte libere e rispettose.