La Svizzera ha preservato la sua neutralità per secoli, conferendole un ruolo unico nella politica internazionale. Un'adesione all'Ue minaccerebbe questa neutralità, poiché la Svizzera sarebbe coinvolta nella politica estera e di sicurezza comune dell'Ue. Ciò potrebbe entrare in conflitto con il suo tradizionale ruolo di mediatrice neutrale.
Inoltre, la democrazia diretta, pilastro fondamentale del sistema svizzero, verrebbe limitata dalle normative dell'Ue. La Svizzera dovrebbe cedere parte del suo potere decisionale a Bruxelles, riducendo così l'influenza dei cittadini sulle questioni cruciali. I trattati bilaterali garantiscono alla Svizzera un accesso su misura al mercato unico europeo, senza gli svantaggi di un'adesione completa. Consentono alla Svizzera di mantenere il controllo sulle proprie politiche economiche, fiscali e migratorie, evitando le rigidità dell'Ue.
Un'adesione all'Ue implicherebbe l'accettazione della libera circolazione delle persone, con potenziali ripercussioni sul sistema migratorio svizzero. La Svizzera, grazie ai trattati bilaterali, può gestire l'immigrazione in modo più flessibile e adattato alle proprie esigenze, preservando la stabilità sociale e la sicurezza interna. L'Ue impone una vasta gamma di regolamenti che potrebbero limitare l'autonomia legislativa della Svizzera. Con i trattati bilaterali, invece, la Svizzera può negoziare accordi specifici senza dover adottare l'intero corpus legislativo dell'Ue.
La Svizzera ha costruito un modello di successo basato sulla neutralità, la democrazia diretta e accordi bilaterali flessibili. Un'adesione all'Ue comprometterebbe questi pilastri senza offrire vantaggi significativi. Mantenere i trattati bilaterali è la scelta migliore per preservare la sovranità, la stabilità e la prosperità del Paese.