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A Singapore a gioire è Russell su Mercedes

Il titolo costruttori, il secondo consecutivo, finisce però nella bacheca della McLaren

5 ottobre 2025
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Festa totale Mercedes a Singapore, con tutti i team motorizzati dalla casa tedesca che sono emersi festanti dalla cappa di umidità tropicale che avvolge la Città-stato del Sudest asiatico. In ordine di successo, la più soddisfatta non può che essere la scuderia ufficiale del marchio di Stoccarda, capace di piazzare con George Russell il secondo acuto stagionale, vincendo la gara dopo un weekend dominato.

Si è spesso parlato della Mercedes come della regina del freddo, caratterizzata da monoposto competitive ai massimi livelli solo quando le condizioni climatiche e dell’asfalto tendevano a valori bassi. Singapore è l’esatto opposto, proprio a causa del citato clima (30 gradi di media alle 8 di sera, 80% di umidità), che rende il tracciato di Marina Bay uno dei più impegnativi per i piloti anche a livello fisico. La pista ha però spazzato via tutte le previsioni della vigilia, con Russell eccellente il sabato nel conquistare la pole position stabilendo il giro record assoluto della pista (1’29”158), quindi senza sbavature il giorno seguente nel centrare una vittoria (la sua quinta in carriera) che non appariva così scontata, sia per la strategia aggressiva della Red Bull in partenza (gomme soft montate a Max Verstappen anziché le medie), sia per la presenza nelle posizioni a ridosso delle McLaren, per le quali un circuito che richiede il massimo carico aerodinamico come quello di Singapore rappresentava il contesto ideale.
Mercedes però ha compiuto un capolavoro, portando a casa una vera vittoria di squadra. Portata a termine da un Russell, come detto, impeccabile, ma le cui basi sono state costruite dal grande lavoro svolto dal team, che a Marina Bay ha portato una nuova ala anteriore, più utile al bilanciamento dell’auto rispetto alla precedente e dimostratasi efficace nell’adattarsi al layout del tracciato cittadino, aprendo maggiormente la finestra di funzionamento delle gomme. Un’ala in grado di flettere in misura maggiore rispetto a quella vista in precedenza, dopo che la Federazione internazionale aveva inasprito le verifiche dal Gp di Spagna. Ma si tratta di una flessione che non ha aiutato tanto a raggiungere picchi maggiori di velocità nei rettilinei (oltretutto presenti in maniera limitata a Singapore, con le sue 23 curve e solo il 50% della pista in cui si può spingere a pieno gas; solo Montecarlo nel Circus attuale presenta una percentuale più bassa), quanto a offrire un migliore bilanciamento aerodinamico. La formula ha funzionato ottimamente, come dimostrato anche dal quinto posto conquistato da Andrea Kimi Antonelli, per un doppio posizionamento davanti alle Ferrari, principali avversarie di Mercedes per il secondo posto nella classifica Costruttori. La scuderia di Maranello, nuovamente deludente (sesto Charles Leclerc, settimo Lewis Hamilton, che ha concluso con i freni bruciati), è attualmente attardata di 25 punti.
In tema di Costruttori, la seconda festa Mercedes è arrivata dalla McLaren, che ha festeggiato il suo secondo titolo consecutivo, e il decimo complessivo. Le due arancioni sono finite dietro a Verstappen, ma i punti rosicchiati dall’olandese sono stati troppo pochi rispetto al duo di testa Oscar Piastri-Lando Norris, con sole sei gare ancora da disputare. Chi cercava i primi segnali di una resa dei conti tra i due piloti McLaren, sempre educati e collaborativi, non è stato deluso: al primo giro Norris, partito quarto, ha attaccato Piastri con una manovra aggressiva, aprendo il volante e colpendo la monoposto del compagno, costretto ad allargare la traiettoria. Il muso della monoposto dell’inglese ha inoltre colpito il diffusore della Red Bull di Verstappen, senza però conseguenze importanti. Norris ha trascorso un weekend dove è sembrato voler mostrare degli artigli che pochi gli riconoscono possedere, iniziando con una sgangherata tirata su Verstappen, reputato forte solo perché cresciuto in una famiglia di piloti, proseguendo disturbando l’olandese nel giro finale delle qualifiche (ma per Lando è la Red Bull a lamentarsi sempre), infine affrontando a muso duro in pista Piastri. Il risultato è stato un terzo posto che ha ridotto a 22 i punti di distacco dall’australiano. Adesso resta da verificare l’entità delle scorie lasciate da un simile cambio di atteggiamento, alla luce dei team radio di Piastri che mostravano un pilota parecchio arrabbiato.

Chiusura sul mondo Mercedes con Aston Martin e Williams. La prima è tornata a punti grazie a Fernando Alonso, secondo miglior pilota di giornata alle spalle di Russell grazie soprattutto a una grande battaglia (vinta) contro Isack Hadjar e la VCARB che rappresenta la principale avversaria dell’Aston Martin nei Costruttori. Decimo posto invece per Carlos Sainz su Williams, che dopo il podio di Baku ha compiuto un’altra impresa, finendo a punti dopo essere partito dall’ultima posizione a causa della squalifica comminata il sabato dai
giudici di gara a entrambe le Fw47 per irregolarità tecniche. Una rimonta che non è stata favorita né dai ritiri, assenti, né dalla safety car, che per la seconda volta consecutiva non è entrata in pista a Singapore, in quello che fino a due stagioni fa era uno dei tracciati a più alto rischio di incidenti della Formula 1. Detto di una Ferrari oramai persa in una terra di nessuno, con una monoposto con tali problemi di progettazione da renderla poco sensibile a qualsiasi combinazione e variazione delle regolazioni, e di una Kick Sauber inconsistente, alle prese con uno dei peggiori weekend del 2025, c’è una Red Bull che per contro ha trovato nuovi impulsi.

Marina Bay era un test utile per capire quanto la fortezza McLaren fosse attaccabile da Verstappen in ottica titolo. La risposta è stata
interlocutoria: qualche margine c’è, ma il solco scavato è comunque ampio e il tempo gioca tutto a favore degli arancioni di Woking. Max insomma avrà bisogno di un mezzo miracolo.