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Asili nido: ‘Famiglie costrette a indebitarsi per assicurarsi un posto?’

Danilo Forini (gruppo Ps-Giso-Fa) chiede lumi al Consiglio di Stato, in particolare per quanto riguarda un eventuale sostegno cantonale a nuove strutture

A Bellinzona una ‘carenza conclamata di posti per l’accudimento di bambini in età prescolastica’
(Archivio Ti-Press)
4 settembre 2025
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Arriva sul tavolo del Consiglio di Stato la questione relativa alla mancanza di posti negli asili nido del Bellinzonese. Danilo Forini (per il gruppo Ps-Giso-Fa in Gran Consiglio), prendendo in particolare spunto dai posti ‘messi all’asta’ dalla nuova struttura Drago Mago dell’Associazione Polo Sud, in un’interrogazione segnala che – nel contesto di “una carenza conclamata di posti per l’accudimento di bambini in età prescolastica” – tale ‘pratica’ costringa le famiglie “a pagare tariffe insostenibili, addirittura indebitandosi”. Chiede quindi al governo se sia al corrente di questa situazione, se tale pratica sia conforme ai criteri di autorizzazione federali e cantonali e se i servizi competenti intendano intervenire. Forini, ricordando che, come avevamo riferito, la nuova struttura in questione non percepisce sussidi né comunali, né cantonali, domanda inoltre se “corrisponde al vero che i competenti servizi cantonali asseriscono di non essere in grado di assicurare finanziariamente l’apertura di nuove strutture di asili nido e centri extrascolastici in Ticino per i prossimi 3-4 anni” e se si intenda effettivamente “favorire l’apertura di nuovi posti e strutture come indicato nella risoluzione governativa a margine del rapporto ‘Conciliabilità famiglia e lavoro – Quadriennio 2025-2028”.

Come noto, nel Bellinzonese le famiglie faticano a trovare asili nido che accolgano i loro figli. Stando al rapporto citato in precedenza, “il ‘tasso di attrezzature’ nel Bellinzonese è del 17%, a fronte del 35% del Mendrisiotto, il 29% del Luganese, il 24% del Locarnese e addirittura il 29% della Leventina, che non è proprio un centro urbano”, sottolinea Forini nell’atto parlamentare, ricordando che “Bellinzona è l’unico centro ticinese a non avere una propria struttura pubblica che offre posti a tariffe moderate e calcolate in base al reddito”. A questo proposito nell’ambito delle discussioni in merito alla mozione depositata nel 2023 dall’Unità di sinistra con la quale si chiede di stanziare un credito per realizzare uno o più asili nido comunali a prezzi accessibili, era emerso che le misure di risparmio imposte dal decreto Morisoli impediscono al Cantone, per alcuni anni, di sussidiare fra gli altri anche nuovi asili nido o un aumento dei posti in strutture preesistenti. E pure la Confederazione non concede più i contributi d’avviamento per nuove strutture. Insomma, qualsiasi nuova iniziativa ricadrebbe sulla sola Città. Discussioni che avevano diviso la Commissione della gestione del Consiglio comunale: la maggioranza (e i mozionanti) raccomandava di accoglierla, mentre la minoranza di respingerla, visto che preferirebbe un approccio coordinato col Cantone e gli attori privati. Da parte sua il Municipio era possibilista, ma, appunto, preoccupato per gli effetti sulle finanze. In ogni caso sarà il legislativo a decidere che via percorrere, anche per quanto riguarda un’altra mozione recentemente presentata dal gruppo Plr cittadino, con la quale si chiede in sostanza all’esecutivo di presentare un piano di sviluppo per permettere di accrescere l’offerta di posti d’asilo nido di circa 70-80 unità.

Drago Mago: ‘Episodio grave’

In questo contesto fa dunque parecchio discutere l’iniziativa del nuovo asilo nido Drago Mago che aprirà il 1° ottobre a Bellinzona: le rette per i bambini più piccoli possono arrivare fino a 4’000 franchi al mese, una somma che poche famiglie possono permettersi. Di conseguenza l’Associazione Polo Sud propone la possibilità di pagare a rate. E chi offre la rata più alta avrà la priorità nell’assegnazione dei posti ancora disponibili. Il presidente Matteo Cheda ha sottolineato a ‘laRegione’ che «con i soldi che riceviamo creiamo nuovi posti di asilo nido e possiamo sgravare le liste di attesa». Ha inoltre precisato che le tariffe corrispondo ai costi effettivi del personale. E visto che la struttura non riceve alcun sussidio cantonale, né dalla Città, le rette possono di conseguenza essere parecchio elevate. “Questo episodio (che riteniamo grave) è un ulteriore segnale che descrive una situazione di difficoltà a Bellinzona sul tema accoglienza di bambini in asili nido e centri extrascolastici”, afferma da parte sua Forini nell’interpellanza, aggiungendo che, “purtroppo, sembra anche conclamato che le misure di contenimento della spesa della Confederazione e del Cantone, non permettano l’apertura di nuove strutture sussidiate almeno fino al 2029”. Se ciò corrispondesse al vero “è illusorio pensare che nuove strutture sussidiate saranno sostenute nei prossimi anni”.

‘Come intende intervenire il Cantone?’

Il granconsigliere del Ps, oltre a chiedere se esistano altre situazioni analoghe in Ticino, domanda anche “come valuta il Consiglio di Stato la pratica di proporre dei pagamenti rateali e quindi il pericolo di favorire l’indebitamento delle famiglie” e se “ritiene opportuno inserire – se non ci dovessero già essere – dei criteri di autorizzazione inerenti all’ammontare delle rette, alle modalità di fatturazione e di comunicazione, anche delle strutture non sussidiate”. In generale il governo “conferma che la situazione nel Bellinzonese e in particolare nella città di Bellinzona presenta un’importante carenza di posti disponibili?”. Se così fosse, Forini chiede “come intende intervenire a livello cantonale” e se “sono previsti il sostegno e l’apertura di nuove strutture a Bellinzona nei prossimi anni”. Infine, domanda al governo cantonale se ritiene che la Città “disponga di margini di miglioramento in merito al proprio impegno finanziario in questo settore” e se “l’apertura di una struttura comunale pubblica simile a quelle presenti in numerosi altri centri urbani cantonali potrebbe essere un elemento per migliorare l’offerta di posti di asilo nido e centri extrascolastici a Bellinzona”.

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