Il Municipio di Bellinzona indica che prima della realizzazione di uno spazio aggregativo esterno nel quartiere vi sono questioni più urgenti da risolvere
La realizzazione di una piazza centrale nel quartiere di Claro “è considerata a medio termine ancora attuale, ma va messa in relazione con le esigenze più urgenti della popolazione e con le possibilità di investimento della Città”. Più precisamente il Municipio di Bellinzona – rispondendo a un’interpellanza di Bixio Gianini (Plr) – indica che al momento le priorità riguardano le esigenze “relative agli spazi scolastici e alle palestre”, così come, in secondo luogo, a quelle “aggregative con la realizzazione di uno spazio multiuso interno a favore delle associazioni del quartiere”.
L’esecutivo ricorda che l’idea di realizzare una piazza centrale a Claro era emersa già negli anni 90, quando erano “stati fatti diversi studi”. In seguito, nell’ambito della revisione del Piano regolatore (Pr), “è stata posta la base pianificatoria per la realizzazione di un’area di socializzazione”. La relativa variante è poi “stata approvata dal Consiglio di Stato il 16 dicembre 2020”. Nella risposta si precisa inoltre che attualmente il comparto centrale del quartiere è “oggetto di studio, tanto che lo scorso autunno il Municipio ha istituito un gruppo di lavoro apposito con lo scopo di approfondire le esigenze e gli obiettivi dei vari progetti comunali nel quartiere e definire una strategia con le diverse priorità di intervento”. Priorità che, come detto, a corto termine non prendono tuttavia in considerazione la concretizzazione di uno spazio aggregativo esterno. In ogni caso l’esecutivo “ritiene opportuno” realizzare una piazza, ma non immediatamente. Dove? Su quattro mappali (due di proprietà del Comune e due privati) lungo la strada A Ca di Patrizi, all’altezza del centro scolastico.
Gianini chiedeva inoltre se tali mappali potessero eventualmente (nel caso in cui non si concretizzasse la piazza) essere destinati a parcheggi pubblici, ma il Municipio spiega che le parcelle non sono pianificate a tale scopo. Sempre a proposito di stalli, il consigliere comunale chiedeva infine a che punto sia il progetto che prevedeva la realizzazione di circa 25 parcheggi su due mappali acquistati a suo tempo dall’ex Comune di Claro nei pressi della vicina Coop. “Il Piano del traffico approvato nel 2020 riserva un’area ‘P17’ per la realizzazione di 18 stalli”, risponde l’esecutivo. “Il relativo programma di realizzazione, annesso al rapporto di pianificazione del Pr, ne prevede la realizzazione dopo il 2030 e pertanto la sua esecuzione non è ancora stata inserita nel piano delle opere”.
Il tema della piazza era già emerso durante un incontro del Municipio con la popolazione del quartiere nel settembre 2022. In quest’occasione era stata affrontata anche un’altra questione, ovvero quella del cosiddetto lascito Marioni, un’importante collezione d’arte privata che la Città di Bellinzona ha ereditato dall’ex Comune di Claro a seguito dell’aggregazione del 2017. E recentemente il consigliere comunale Plr Marco Pellegrini aveva in sostanza chiesto che fine avessero fatto tali opere. L’esecutivo conferma che in effetti Bellinzona Musei ne ha ricevute 130 dall’ex Comune – delle quali 56 (fra tele, incisioni e disegni) sono di Mario Marioni –, precisando che sono temporaneamente depositate a Villa Dei Cedri. Opere che “sono coperte non dall’assicurazione del Museo”, ma da quella della Città. Per quanto riguarda il loro restauro (la Città si è assunta una spesa di circa 10mila franchi), esso “si è reso necessario perché lo stoccaggio delle opere presso il Comune di origine non aveva permesso di conservarle correttamente”, sottolinea l’esecutivo nella sua risposta. “Alcune opere sono giunte rovinate a tal punto da pregiudicarne qualsiasi futura presentazione al pubblico”, aggiunge. Già, perché Pellegrini chiedeva anche quando sarebbero state nuovamente esposte nel quartiere d’origine dell’artista (come era stato indicato nel 2022) e se erano già stati individuati degli spazi adatti. Stando all’esecutivo cittadino, “entro fine maggio 2025, una lista delle opere, il cui stato di conservazione e di presentazione (incorniciate) permette la loro installazione” nell’ex Municipio, verrà fornita alla locale Associazione di quartiere “per identificare i punti dove appendere le opere”.
Sempre Pellegrini, in un’altra interpellanza, aveva anche segnalato l’“evidente situazione di degrado e pericolo” in cui si trova via In Rosnighi, una strada secondaria sterrata a Claro. Degrado dovuto, come indica il Municipio, non a una mancata manutenzione del Comune, ma a una “dinamica naturale”: in caso di forti piogge l’acqua non defluisce a causa di un muretto, “per cui sono in corso approfondimenti”. E il ristagno “compromette la tenuta del materiale granulare che costituisce il manto stradale”, dando origine a “profondi solchi”. L’esecutivo precisa inoltre che i lavori effettuati recentemente nella strada a monte (Int i Boll) e quelli sui riali non hanno avuto “alcun influsso sullo smaltimento delle acque a valle”. Per quanto riguarda una sistemazione definitiva, il Municipio conferma, come aveva anticipato ‘laRegione’, che il terreno in questione si trova in zona Sac. Di conseguenza “un’eventuale pavimentazione della strada, essendo fuori zona edificabile, verrebbe osteggiata dai Servizi cantonali nell’ambito di una domanda di costruzione”. Inoltre sarebbe necessario richiedere contributi di miglioria “in misura minima del 70%”. Vi sarebbero quindi “problematiche di proporzionalità tra costi e benefici, essendo interessato in larga misura un solo fondo”.