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‘Sono rare le pigioni moderate a Lugano’

Adriano Venuti, presidente dell’Associazione inquilini: ‘I dati del Municipio potrebbero essere reali, ma rappresentano una situazione che sta sparendo’

In sintesi:
  • I costi degli affitti così bassi si potrebbero trovare più facilmente nelle zone periferiche delle città e del distretto
  • Le cifre presentate smentiscono la ‘percezione soggettiva del problema’, ma i prezzi degli annunci sono decisamente più alti
Palazzo Civico, Lugano
(Ti-Press)
11 luglio 2025
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La realtà non corrisponde alle statistiche illustrate dal Municipio di Lugano in una recente conferenza stampa. L’offerta di alloggi a pigione moderata a Lugano è scarsa e la quota del 42%, in crescita rispetto al 2023 (era il 38%) è fittizia, o perlomeno, fotografa una situazione destinata a peggiorare, come dimostra la tendenza all’aumento del costo degli affitti e le numerose testimonianze di difficoltà di persone nella ricerca di locazione non troppo onerosa.

Alle critiche del municipale Raoul Ghisletta e del gruppo della Sinistra in Consiglio comunale si aggiunge quella di Adriano Venuti, presidente dell’Associazione Svizzera inquilini, sezione della Svizzera italiana: «Quando leggo questo notizie, la prima cosa che faccio è aprire uno o più portali di ricerca. I costi degli appartamenti in affitto smentiscono immediatamente le statistiche presentate dal Municipio. Se hai la pazienza di passare tutti i giorni sui siti, dopo un po’ di tempo, forse, potrai avere la fortuna di trovare qualche offerta a buon prezzo e paragonabile alle cifre presentate in conferenza stampa. Se apri un portale di ricerca di appartamenti in affitto, in un momento qualunque della tua giornata in un giorno qualsiasi della settimana lavorativa, ti rendi conto che la realtà non è quella presentata a Palazzo Civico».

Però, le persone solitamente lavorano e non hanno tempo di stare tutti i giorni, di fronte al web. Già. «Di solito, quando uno cerca casa, lo fa con l’urgenza di trovarla e il mercato non offre un’ampia possibilità di scelta, anche se ti può capitare la buona occasione ma di solito ci si deve accontentare perché i prezzi degli annunci sono decisamente più alti», osserva Venuti. Lorenzo Barisone, responsabile dell’ufficio statistico di Lugano, ha parlato di percezione soggettiva riferendosi al presunto caro affitti, che sarebbe smentito dai dati emersi da un campione di prezzi d’affitto della città negli ultimi due anni. Il presidente dell’Asi suggerisce quella che ai suoi occhi appare un’analisi più sensata: «La Città potrebbe, per esempio, intervistare tutti quelli che abitano in via Vergiò a Breganzona per chiedergli quanto pagavano di affitto prima che la società comprasse le undici palazzine dalla compagnia assicurativa, quanto pagano adesso e per quanto riguarda quelli che hanno traslocato, dove sono andati e quanto pagano adesso rispetto a prima. Questo sarebbe interessante perché ci si renderebbe conto di quale sia il problema».

‘Ha ragione Raoul Ghisletta’

Secondo Venuti, da questa indagine «emergerebbe un quadro significativo e una situazione che per alcuni inquilini è drammatica. Una buona parte ha ricevuto l’avviso di dover lasciare l’appartamento o in alternativa comprare, e gli altri comunque di pagare di più perché le notifiche di aumento sono arrivate, come sono arrivate anche in altre situazioni dove la stessa società ha comprato stabili, li ha ristrutturati e ha incrementato gli affitti come a Pregassona e a Bellinzona. Fino a quando si potrà far finta di niente? Ha ragione Raoul Ghisletta, le possibilità di trovare alloggi a pigione moderata sono scarse e stanno diminuendo, e sono destinate a sparire. Se l’autorità non dovesse intervenire, sostenendo che il problema non sussiste, la situazione è destinata a peggiorare perché è inevitabile che dopo una ristrutturazione la pigione aumenti in maniera sostanziale». Rispetto ai risultati dello studio della Città di Lugano, il presidente dell’Asi ritiene che la quotidianità dell’inquilino che cerca casa a prezzo moderato racconti un’altra storia: «Il mercato dell’alloggio, dal punto di vista degli inquilini in affitto, è estremamente teso. Appartamenti a prezzi convenienti esistono ma sono estremamente rari. La statistica presentata dal Municipio potrebbe essere anche reale, ma rappresenta una situazione che sta sparendo e che sparirà molto più velocemente di quanto percepisca la politica». Inoltre, Venuti rileva che «nell’introduzione allo studio, quando si spiega non viene quantificato il campione intervistato e il numero di risposte ricevute. In pratica non si sa su quanti casi basano le percentuali che menzionano. Quante sono nel 2024, quante nel 2023? La mancanza di questo dato compromette l’affidabilità dello studio».

‘Non si può negare la gentrificazione’

Questo sta succedendo anche nei quartieri che venivano definiti popolari, come Molino Nuovo, Viganello e Pregassona. «In queste zone è stato registrato un aumento degli affitti a breve termine. Lo ha dimostrato anche la puntata che ha dedicato ‘Patti Chiari’ (Rsi) lo scorso febbraio al tema. Questo aumento fa pressione sul mercato immobiliare e toglie appartamenti che costano relativamente poco agli inquilini. Da un certo punto di vista si può capire che la Città non abbia interesse a intervenire visto che il capodicastero delle Finanze di Lugano Marco Chiesa presiede l’Associazione Proprietari Fondiari, sezione Ticino, categoria che vuole un mercato sempre più liberalizzato. L’esperienza che vivono le persone non è quella – afferma Venuti che rinnova l’invito a tentare di trovare annunci di appartamenti al prezzo indicato dal Municipio sui portali –. Si trovano forse in periferia, come nel Malcantone, dove comunque stanno crescendo. Lugano dispone di un ampio territorio e di zone in cui si possono trovare pigioni più basse rispetto ai quartieri più centrali. Però, il centro si sta svuotando, perché gli appartamenti vengono trasformati in Airbnb e sono sempre più cari. Il processo di gentrificazione (risultato di una crescente attrazione verso un’area da parte di persone con redditi più elevati, che si riversano dalle città, paesi o quartieri vicini, ndr) in corso non lo si può negare e questo cambia anche il tessuto sociale dei quartieri».

Come potrebbe intervenire l’autorità? «Si potrebbe intervenire a livello di pianificazioni territoriali introducendo quote di appartamenti a pigione moderata».

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