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Dall'epifania del sistema alla tassa (inaggirabile) sulle grandi fortune

A colloquio con gli economisti Christian Marazzi, Spartaco Greppi e Sergio Rossi dopo il doppio sì alle iniziative cantonali sui premi di cassa malati

1 ottobre 2025
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Buongiorno, questi i temi principali di oggi.

Il direttore Daniel Ritzer "condivide" la lezione di economia politica di cui ha potuto godere incontrando gli economisti Christian Marazzi, Spartaco Greppi e Sergio Rossi dopo il voto – che ha portato a un doppio sì – sulle iniziative cantonali sui premi di cassa malati. I tre analizzano l'impatto del modello economico degli ultimi decenni, invocano la combinazione di revisione della spesa e riforma fiscale, propongono misure come una tassa di solidarietà sui grandi patrimoni o emissione di prestiti pubblici, e respingono il mito della fuga dei contribuenti facoltosi.
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Nel suo commento "Le Marche come l’Ohio: dove vanno loro va il Paese", Stefano Piri sottolinea con ironia come la fragilità identitaria della sinistra italiana, per cui ogni colpo di vento elettorale (nel caso appunto la sconfitta nelle Marche) è una bufera, renda un favore all'immobilismo di destra.
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Dal canto suo Andrea Manna evidenzia come sembra sempre più un caso politico, quello di Hospita. Querelati a inizio settembre – da Swiss Anesthesia Solutions Sa, Cristina Maderni, Claudio Camponovo e Sabrina Aldi – per calunnia, subordinatamente diffamazione, i deputati dell'Mps Matteo Pronzini e Giuseppe Sergi hanno infatti comunicato, interpellati dal procuratore pubblico Andrea Gianini, di non rinunciare all'immunità parlamentare, spiegandone i motivi.
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A far parlare nelle Centovalli, come scrive David Leoni, sono invece due cupole provvisorie posate dalla Fondazione di Pietro Leemann a Terra Vecchia (Bordei), dove alcuni residenti si sono lamentati per la presunta assenza di permessi. Le segnalazioni sono arrivate all'Ufficio costruzioni cantonale e alla Stan, che ha chiesto chiarimenti al Municipio.
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Infine Katiuscia Cidali dà notizia dell'ultimo ticchettio dell'orologeria Arteor, che a fine dicembre chiuderà, dopo 44 anni, l'attività al pianterreno di Palazzo Civico, in piazza Nosetto. Il titolare Tiziano Tettamanti segnala il calo di fatturato, la carenza di clientela turistica, la concorrenza online e la scarsità di parcheggi; la famiglia, attiva nel settore dal 1881, manterrà le sedi di Ascona e Locarno.
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Buona lettura

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