Rocambolesco successo degli uomini di Croci-Torti a Winterthur, dove vanno sotto 2-0 ma poi reagiscono e segnano un poker in meno di un quarto d’ora
C'era davvero da appellarsi a un santo coi superpoteri – per giocatori, staff e tifosi del Lugano – per sperare di raddrizzare una partita che pareva maledetta e che vedeva la truppa di Mattia Croci-Torti sotto 2-0 a poco più di mezz'ora dal termine pur avendo fin lì mostrato una netta supremazia nella costruzione del gioco. A mancare, come spesso si era già visto in questo primo scorcio di stagione, era stata la mancanza di freddezza e precisione nelle numerose occasioni da gol create e puntualmente fallite.
Sull'altro fronte, invece, gli zurighesi avevano ottenuto il massimo col classico minimo sforzo: in pratica, due tiri e due gol. Evidentemente, i voti dell'intero ambiente bianconero sono andati a buon fine, perché – a un certo punto – i piedi dei luganesi sono diventati all'improvviso infallibili, e in meno di un quarto d'ora la situazione è radicalmente cambiata: quattro reti di fila e match del tutto ribaltato. Alla Schützenwiese è finita dunque 4-2 per il Lugano, che coglie un successo capace non solo di ridare morale, ma pure di togliere la squadra dalle sabbie mobili: al momento di scendere in campo, infatti, i bianconeri – visti i risultati negli altri stadi – erano infatti scivolati al penultimo posto della classifica.
La contesa era cominciata bene per gli ospiti: al 12‘, sugli sviluppi del primo corner bianconero, doppia parata di Kapino, dapprima su colpo di testa di Papadopoulos e poi su tocco rasoterra di Mai. E pochi minuti più tardi l'estremo difensore zurighese si ripeteva: stavolta su Bislimi e Belhadj. Netto il predominio territoriale dei sottocenerini, subito prima che la signora Blanco si vedeva costretta a interrompere il match per via della scarsa visibilità causata dai fumogeni accesi dai supporter ticinesi. Da segnalare, al 24‘, anche una clamorosa occasione fallita da Behrens, che a tu per tu col portiere locale optava scelleratamente per un pallonetto che riusciva troppo angolato e si spegneva abbondantemente a lato.
Annotazioni che farebbero pensare a una gara facile per il Lugano, ma non era così, perché alla prima opportunità – su una palla decollata dalla bandierina – i padroni di casa trovavano il vantaggio (26’) con Dansoko, che raccoglieva una corta respinta di Von Ballmoos: evidente la mancanza di concentrazione da parte della retroguardia bianconera. Gli ospiti subivano il colpo, e per qualche minuto parevano incapaci di reagire: quando poi lo hanno fatto, si sono mostrati di nuovo imprecisi nelle occasioni che gli si presentavano, specie – un paio di volte – con Cimignani.
Nella ripresa, nemmeno il tempo di riprendere a giocare e il Winterthur raddoppiava. Il gol di Hunziker, giunto dopo soli 20 secondi, era da cineteca: dopo una palla recuperata sulla trequarti, faceva partire un destro da trenta metri fulmineo, potente e preciso sotto la traversa, su cui Von Ballmoos nulla poteva, e la Schützenwiese esplodeva di gioia. La truppa bianconera, di nuovo folgorata, riprendeva a macinare gioco, ma sempre in modo piuttosto sterile: il massimo che riusciva a ottenere, almeno fino al 54’, era un palo colpito dal terzino portoghese Marques.
Più fortuna avevano i luganesi tre minuti dopo, quando un tiro di Bislimi veniva deviato nella propria porta dallo sfortunato Zuffi: gara riaperta e Croci-Torti pronto a effettuare le prime sostituzioni: Dos Santos per Bellhadj e Zanotti per Marques. E proprio uno dei subentranti – Dos Santos – firmava con freddezza la rete del 2-2, dopo un pregevole controllo di petto al centro dell'area zurighese. La riscossa era definitivamente suonata e al 67‘, dopo una bella iniziativa sulla sinistra di Mahou, a portare in vantaggio i sottocenerini era Behrens, che poi andava provocatoriamente a esultare sotto la curva zurighese: scenario stravolto nel giro di una decina di minuti.
E il parziale a favore dei bianconeri aumentava ulteriormente nel breve volgere di altri due giri d'orologio: il sinistro a giro di Cimignani era un'autentica perla, e quelli del Winterthur, groggy all'inverosimile, sprofondavano in un incubo insieme ai propri tifosi, che a lungo si erano davvero illusi di aver centrato finalmente il primo successo stagionale. Passata la paura, il Lugano affronta la pausa internazionale dopo due vittorie consecutive, un buon viatico sul cammino che deve portare verso la definitiva riconquista della strada maestra.
«Credo che un mese fa questa partita l’avremmo persa – ha commentato coach Croci-Torti –, ma ora le cose sono parecchio cambiate. In settimana ho visto tutti lavorare bene in allenamento, e in campo oggi abbiamo mostrato la giusta fame e la giusta attitudine. Dopo il 4-2 siamo andati ancora avanti, volevamo fare il quinto gol. Abbiamo fatto un ottimo primo tempo, ma senza purtroppo riuscire a segnare. Normale dunque che sopravvenga un po’ di sfiducia. Ma la reazione è stata esemplare, molti giocatori oggi mi sono piaciuti, hanno effettuato grandi giocate. Dopo la gara di San gallo, da noi giocata bene ma persa, avevo chiesto ai ragazzi di fare almeno 7 punti nelle 3 gare successive, e come vedete ci siamo riusciti. Ora però non dobbiamo smettere di lavorare: fra due settimane dovremo riprendere a giocare con la stessa fame messa in campo oggi».
Winterthur - Lugano (1-0) 2-4
Reti: 27’ Dansoko 1-0. 46‘ Hunziker 2-0. 57’ Bislimi 2-1. 64‘ Daniel Dos Santos 2-2. 68’ Behrens 2-3. 70‘ Cimignani 2-4.
Winterthur: Kapino; Sidler, Arnold, Martins, Diaby; Kasami (77’ Cueni), Jankewitz (77‘ Schneider), Zuffi (88’ Buess), Dansoko (77‘ Momoh); Maluvunu (62’ Burkart), Hunziker.
Lugano: Von Ballmoos; Martim Marques (59‘ Zanotti), Papadopoulos, Mai, Alioski; Cimignani (88’ Cassano), Grgic, Bislimi, Mahou (74‘ Brault-Guillard); Mahmoud (59’ Daniel Dos Santos); Behrens (89‘ Duville-Parsemain).
Arbitro: Blanco.
Note: 7'600 spettatori. Ammoniti: 63’ Zuffi. 68‘ Behrens. 71’ Mahou. 77‘ Sidler. 81’ Hunziker.