Il Municipio di Bellinzona chiarisce gli intenti dell’arredo, dopo aver scritto in aprile che con gli alberi ‘porterà un po’ di verde’ e ‘favorirà riparo’
“L’obiettivo non era intervenire in modo strutturale sull’isola di calore, ma testare soluzioni leggere e flessibili volte a migliorare la fruibilità di Piazza del Sole”. Con questa risposta, fornita all’interrogazione della consigliera comunale Sara Nisi (Verdi/Forum Alternativo), il Municipio di Bellinzona tenta di chiarire qual è l’intento dell’arredo provvisorio allestito da metà luglio in Piazza del Sole che insieme al gioco di spruzzi d’acqua, posato nella prima metà d’agosto, ha generato un’accoglienza positiva fra la popolazione.
Ma appunto c’era, e c’è, chi si attendeva qualcosa di più visto e letto il comunicato stampa municipale del 18 aprile che annunciava il progetto di arredo denominato ‘SoStare al Sole’ caratterizzato da sedute moderne e una ventina di alberi. Realizzato dai Servizi urbani comunali, evidenziava la nota stampa di quattro mesi fa, “porterà un po’ di verde in quello spazio di passaggio grazie a un arredo urbano modulabile e trasferibile, studiato per offrire nuove opportunità di aggregazione senza interferire con la struttura e l’estetica della piazza”. La grande area, veniva specificato, “diventerà più accogliente e animata in quelle ore del giorno in cui il sole cocente rende l’attraversamento a piedi quasi un’impresa”. Il tutto tramite anche “l’installazione di alberature in vaso”. Il progetto in definitiva “favorirà riparo e comfort senza soluzioni complesse”.
I quattro concetti ‘porterà un po’ di verde’, ‘favorirà riparo’, ‘attraversamento col sole cocente’ e ‘alberature’ potevano dunque indurre i bellinzonesi a credere che l’arredo avrebbe garantito un po’ d’ombra e frescura. Ma così non è stato, visto che gli alberelli in vaso non le forniscono. Da qui la sorpresa, espressa anche su queste colonne e poi tramite l’interrogazione, per una soluzione che non corrisponde alle attese dell’area ambientalista.
L’odierna risposta municipale cerca di dare una lettura oggettiva della situazione: “L’obiettivo non è stato privilegiare l’aspetto estetico a scapito della funzionalità, bensì proporre un primo allestimento che incentivasse la frequentazione della piazza, favorendo l’incontro e la socialità in uno spazio urbano spesso percepito come ostile. Si è cercato di conciliare un miglioramento temporaneo del comfort con un linguaggio visivo accattivante, in attesa di valutazioni più approfondite. La risposta della popolazione ci sembra confermare la scelta fatta”.
Pollice verso, poi, a un intervento ‘pesante’ volto a limitare le isole di calore: “Piazza del Sole è soggetta a numerosi vincoli, architettonici, funzionali e strutturali (sotto si trova un autosilo e la soletta non ha portata illimitata) che rendono complesso un intervento permanente e invasivo. Perciò si è optato per una soluzione temporanea, modulare e reversibile, che consentisse di testare l’effetto di un arredo urbano migliorativo, pur nella consapevolezza dei suoi limiti sul piano dell’efficacia climatica”. E qui sta il punto. “Non avete il timore – domandava la consigliera Nisi – che questo intervento venga percepito come un’operazione d’immagine piuttosto che una soluzione concreta?”. Risposta negativa: “No. L’obiettivo non era combattere le isole di calore, ma incentivare la fruizione della piazza, renderla maggiormente aggregativa». L’intenzione del Municipio «era proprio quella di verificare sul campo l’effettivo gradimento e il reale utilizzo dello spazio rinnovato. Questi elementi costituiranno la base per valutare se, ed eventualmente, come procedere con interventi futuri più incisivi e funzionali”. Anche per questo motivo “non è stato condotto uno studio microclimatico specifico”.
Nemmeno – per quanto riguarda la scelta degli alberelli – sono stati coinvolti esperti del verde urbano o paesaggisti: “La selezione delle essenze e la configurazione dell’allestimento sono state effettuate internamente, avvalendosi delle competenze del nostro personale dei servizi urbani e di altri esperti del settore”. Le valutazioni sulle specie vegetali e sul loro posizionamento “hanno tenuto conto delle difficili condizioni ambientali della piazza. È stato privilegiato un approccio sperimentale per verificare anche la resilienza delle piante nel medio periodo e per raccogliere indicazioni utili in vista di future progettazioni”. Ad ogni modo “le piante vengono regolarmente annaffiate e monitorate cercando di limitare il più possibile le condizioni di stress”. Al termine della fase test, conclude il Municipio, è prevista una valutazione complessiva dell’intervento, inclusa la condizione delle piante: “In base ai risultati, verrà definito un eventuale piano di manutenzione o di ripiantumazione nell’ottica di un utilizzo efficiente e sostenibile”.